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“Autopsia urgente”. Simona Cinà, la scoperta sul corpo dopo la morte: svolta nelle indagini

Pubblicato: 03/08/2025 08:27

Simona Cinà, una giovane di 21 anni, è stata trovata senza vita a seguito di una festa di laurea organizzata in una villa a Bagheria, in provincia di Palermo, il 1° agosto. La sua morte, avvenuta nella piscina della villa, ha lasciato numerosi interrogativi e ha fatto scattare le indagini delle forze dell’ordine, con la famiglia che chiede chiarezza.

Gli strani segni

Alcuni dettagli emersi dopo il ritrovamento del corpo di Simona hanno sollevato dubbi sulla dinamica dell’accaduto. Alcuni testimoni avrebbero riferito di aver visto la ragazza con il volto rivolto verso l’alto, un particolare che, secondo Giambrone, non sarebbe compatibile con l’ipotesi dell’annegamento accidentale. «Di solito, in caso di caduta in acqua e successivo annegamento, il corpo viene trovato con la faccia rivolta verso il basso», osserva.

Ma non è tutto. Giambrone segnala anche la presenza di segni rossi sul petto della giovane, che a suo avviso potrebbero far pensare a un’azione violenta: «Sembravano le tracce di una spinta», ipotizza. Dall’altro lato, però, chi era presente alla festa fornisce una spiegazione diversa: quei segni sarebbero riconducibili ai tentativi di rianimazione effettuati immediatamente dopo l’incidente. «Tra i partecipanti c’erano anche una infermiera e un medico, che hanno provato a salvarla», spiegano.

La morte di Simona Cinà, ventunenne di Capaci, è un giallo. Il corpo senza vita della giovane era nella piscina di una villa privata a Bagheria, nel Palermitano, dove era andata con degli amici per partecipare a una festa di laurea organizzata da due universitari. «Qualcosa nella storia non torna», ha detto il legale della famiglia Cinà, l’avvocato Gabriele Giambrone. Intanto sul cadavere è stata disposta l’autopsia urgente, richiesta proprio dal legale, mentre si cerca di fare luce su cosa sia accaduto tra le 3.20, l’ora in cui l’amica della vittima se n’è andata, e le 4.13, quando è stata fatta la prima chiamata al 112 che ha poi avvertito i sanitari.

Il mistero della morte in piscina

Simona era stata vista per l’ultima volta durante una festa, prima di cadere nella piscina della villa. Ma la vicenda solleva più di una domanda. Il corpo della giovane sarebbe rimasto in acqua per diversi minuti, nonostante la piscina fosse piuttosto piccola e ci fosse una folla di circa ottanta persone alla festa. “Qualcosa nella storia non torna”, ha affermato l’avvocato della famiglia Cinà, Gabriele Giambrone, che ha richiesto un’autopsia urgente. “Ci sono troppi aspetti da chiarire”, ha continuato il legale. La domanda principale riguarda come mai nessuno si sia accorto di Simona in acqua per tanto tempo: “Se fosse caduta in piscina, non l’avrebbero trovata in quella posizione”, ha sottolineato l’avvocato, sollevando il sospetto che Simona possa aver avuto un malore improvviso mentre si trovava in acqua. La posizione in cui è stata ritrovata non sembra compatibile con un semplice incidente.

Tracce di sangue e il comportamento sospetto

Durante le indagini, sono emersi altri dettagli preoccupanti. Una delle persone interrogate è stata portata in caserma per un prelievo di DNA, dopo che nel luogo della festa sono state trovate tracce di sangue. Il giovane ha spiegato che si sarebbe ferito dopo aver dato un calcio, scosso dalla notizia della tragedia, ma le circostanze hanno suscitato dubbi tra gli investigatori. La villa dove si è svolto l’evento era molto piccola, composta da un patio e la piscina. Gli organizzatori del party avevano affittato solo lo spazio esterno della villa e avevano esplicitamente avvertito che ci sarebbe stato alcol durante la festa, come si legge nell’invito inviato via WhatsApp. Tuttavia, i carabinieri non hanno trovato tracce di alcol nel luogo dell’incidente. Anzi, l’area sembrava essere stata ripulita, con le bevande sparite e solo bottiglie di acqua lasciate in sacchi di plastica.

I dubbi della famiglia e l’ipotesi di depistaggio

L’avvocato della famiglia Cinà ha commentato: “Assolutamente inverosimile, qualcuno ha ripulito tutto”. Questo ha portato a ipotizzare un tentativo di depistaggio, fatto per nascondere le reali circostanze della morte di Simona. La ragazza, che praticava pallavolo e beach volley, era conosciuta per il suo sorriso e la sua personalità solare. La sua morte ha lasciato un grande vuoto tra gli amici, i compagni di squadra e la sua famiglia. La comunità sportiva, in particolare, si è espressa con parole di affetto per ricordarla. “Il sorriso più bello che abbiamo visto. Una ragazza che amava lo sport”, ha dichiarato il presidente della Acg Beach, la società in cui Simona giocava. Anche Edoardo Cammilleri, presidente della federazione italiana pallavolo di Palermo, ha espresso il suo dolore, dicendo che la sua morte è stata una perdita inaspettata.

Il dolore per una promessa dello sport

Simona Cinà era una giovane promessa del volley e del beach volley. La sua morte ha scosso profondamente la comunità sportiva. Non solo per la sua scomparsa, ma anche per i dubbi che rimangono ancora su come sia avvenuto il tragico incidente. Le indagini sono ancora in corso, e solo l’autopsia potrà fornire risposte definitive sulle cause della sua morte. La famiglia e gli amici di Simona continuano a chiedere giustizia e a lottare affinché la verità emerga.

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Ultimo Aggiornamento: 03/08/2025 14:58

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