
Il volo acrobatico è una forma di aviazione spettacolare, dove la padronanza dei comandi e l’estrema precisione del pilota si uniscono a coraggio e sangue freddo. Spesso è anche una passione condivisa in famiglia, un modo per trasmettere emozioni e vivere esperienze uniche a bordo di piccoli velivoli progettati per compiere evoluzioni che sfidano la gravità. Ma quando qualcosa va storto, le conseguenze possono essere devastanti.
Proprio questo è accaduto durante un volo dimostrativo a bordo di un aereo biposto, in un pomeriggio che doveva essere di festa e condivisione. Due persone erano partite insieme per un’esperienza adrenalinica: un momento di gioia trasformato in tragedia nel giro di pochi istanti. Nonostante i soccorsi tempestivi e le lunghe ricerche, per loro non c’è stato nulla da fare.
L’incidente durante le acrobazie sul mare
Il dramma si è consumato a Port de Sóller, nel nord di Maiorca, isola delle Baleari (Spagna). Padre e figlio erano decollati il 2 agosto intorno alle 18 a bordo di un Team Rocket F4 Raider da un piccolo aeroporto dell’isola. Il luogo prescelto per il volo era una zona dove è consentito ai piccoli aerei di eseguire acrobazie in sicurezza. Il programma prevedeva manovre come salite verticali, picchiate e virate, esercizi tecnici che il pilota conosceva bene.
Verso le 20, però, il velivolo è precipitato improvvisamente in mare, a circa 100 metri dalla costa, davanti a diversi testimoni che hanno immediatamente allertato le autorità. Da quel momento sono scattate le ricerche, durate ininterrottamente per oltre 17 ore.
Corpi recuperati dopo lunghe ricerche
Le operazioni di soccorso sono state coordinate dalla Guardia Civil, con l’ausilio di unità navali e subacquee. I corpi sono stati ritrovati intorno alle 13 del 3 agosto e trasportati presso la Base Navale, dove era stato allestito il posto di comando avanzato. Da lì sono stati affidati alla commissione giudiziaria, che ha ordinato il trasferimento all’Istituto di Medicina Legale di Palma per l’autopsia.
Le cause dell’incidente rimangono ancora ignote, ma gli investigatori stanno esaminando i resti del velivolo e raccogliendo testimonianze per comprendere cosa possa aver provocato la perdita di controllo.
Una passione condivisa fino alla fine
Il pilota era un uomo con esperienza militare alle spalle, ex membro dell’esercito americano, dove aveva servito come pilota da combattimento. Dopo il congedo, si era dedicato al volo acrobatico, acquistando il biposto con cui si esibiva in manovre spettacolari. A bordo, con lui, c’era il figlio di soli 13 anni, che spesso lo accompagnava nelle sue imprese. Un legame padre-figlio forte, cementato dalla fiducia e dalla condivisione di una passione che li ha uniti fino all’ultimo istante.