
Doveva essere una serata di festa, una notte di risate e musica per celebrare la laurea di due giovani. Invece si è trasformata in una tragedia che ha lasciato sgomento e dolore. Nella villa affacciata sul mare, a due passi da Bagheria, erano stati invitati decine di ragazzi, tutti desiderosi di vivere un momento spensierato. Ma alle prime luci dell’alba, tra lo sconcerto generale, il corpo di una ragazza è stato trovato senza vita nella piscina.
La vittima è Simona Cinà, 21 anni, pallavolista originaria di Capaci. Il suo corpo è stato rinvenuto all’interno della piscina della villa, a Mongerbino, frazione costiera tra Bagheria e Aspra, nel Palermitano. A lanciare l’allarme alcuni ragazzi presenti alla festa, che hanno contattato il 118 intorno alle 4.13 del mattino.
Sospetti e stranezze nella scena dei soccorsi

Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, però, si sono trovati davanti a una situazione sospetta. Nessuna bottiglia di alcol, nessun bicchiere, nessun residuo della festa. Tutto era stato ripulito con cura, come se nulla fosse accaduto. A confermarlo è l’avvocato Gabriele Giambrone, legale della famiglia Cinà: “È inverosimile che in una festa con oltre novanta ragazzi non sia rimasta alcuna traccia di alcol. Qualcuno ha cancellato ogni elemento utile alla ricostruzione dei fatti”.
Secondo il legale, mentre i soccorritori cercavano di salvare la giovane, qualcuno avrebbe eliminato ogni prova, facendo sparire bottiglie e contenitori. Al loro posto, solo sacchi contenenti bottigliette d’acqua.
L’inquietante messaggio circolato prima della festa


Solo in un secondo momento, a rendere il dramma ancora più cupo, è emerso l’invito circolato nei giorni precedenti tra gli invitati alla serata. Un messaggio che oggi appare carico di macabro presagio. “Ci sarà anche una piscina in villa! Se proprio a fine serata qualcuno è troppo ubriaco e per caso cade in piscina, considerate l’idea di portare un costume in macchina”. Parole che oggi, dopo la morte di Simona, fanno gelare il sangue.
Nel testo, scritto con tono ironico, gli organizzatori avevano scherzato su eccessi e cadute accidentali in acqua. Un tono leggero che, riletto alla luce dei fatti, assume tutta un’altra dimensione. La domanda ora è se quella battuta fosse davvero solo un gioco, o se qualcuno sapesse che il rischio era reale.
I genitori di Simona, ancora sconvolti dal dolore, chiedono che venga fatta chiarezza. E che venga ricostruita, fino all’ultimo dettaglio, la verità di quella maledetta notte.