
La scossa odierna riaccende i timori a pochi giorni da un potentissimo sisma di magnitudo 8.8, avvenuto nella stessa area alla fine di luglio. Quel terremoto, considerato tra i più intensi registrati negli ultimi decenni nella regione, aveva generato onde anomale alte fino a cinque metri, innescando evacuazioni lungo le coste e allerta tsunami.
Secondo gli esperti, la sequenza sismica attuale potrebbe essere collegata a un più ampio riassestamento tettonico. Anche se la scossa di oggi è stata meno intensa, viene tenuta sotto osservazione per il possibile arrivo di repliche nei prossimi giorni.
Dopo il terremoto da 8.8 di luglio
Una nuova scossa di terremoto è stata registrata alle 7:30 ora italiana al largo delle isole Curili, tra la penisola russa della Kamchatka e l’isola giapponese di Hokkaido. Il sisma ha raggiunto una magnitudo di 6.8 e l’epicentro, localizzato in mare, si trovava a circa 15 chilometri di profondità. Non sono stati segnalati danni né è stato emesso alcun allarme tsunami.
L’evento è avvenuto in un’area altamente instabile dal punto di vista tettonico, parte del cosiddetto “cinturone di fuoco” del Pacifico, ed è stato percepito in diverse località costiere senza però provocare panico o evacuazioni.
La terra continua a muoversi
Il sottosuolo della regione resta in agitazione. Le autorità locali monitorano l’evolversi della situazione e mantengono attivi i protocolli di emergenza in vista di eventuali nuovi movimenti tellurici. L’attenzione resta alta su tutta l’area compresa tra Curili, Kamchatka e Hokkaido, una delle più esposte al mondo al rischio sismico e vulcanico.