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L’Europa vieta queste piante: attenzione multe fino a 50.000

Pubblicato: 04/08/2025 11:27

Attenzione alle piante proibite: rischi multe fino a 50.000 euro

Hai mai pensato che una semplice pianta in giardino possa costarti una fortuna? L’Unione Europea ha deciso di dichiarare guerra alle specie vegetali invasive, inserendo nella lista nera anche alcune delle piante più amate dagli appassionati di verde. Chi ignora le regole rischia davvero grosso: le multe possono arrivare fino a 50.000 euro! Non sapere non è una scusa: conoscere la lista delle piante vietate è ormai un dovere di tutti noi.

Europa e ambiente: la sfida contro le specie invasive

Secondo il portale tedesco utopia.de, le specie vegetali aliene invasive sono considerate una delle minacce più serie per la biodiversità. Molte arrivano nei nostri giardini quasi per caso, tra acquisti online, souvenir di viaggio o semplicemente seguendo le mode del momento. Il problema? Una volta messe a dimora, queste piante iniziano a sopraffare quelle autoctone, sottraendo loro spazio e risorse vitali.

Un caso emblematico è quello della laurocerasa (Prunus laurocerasus): bellissima come siepe, ma dal 1° settembre 2024 sarà vietata in Svizzera proprio per la sua capacità di creare barriere vegetali impenetrabili. In Italia è ancora legale, ma è già nel mirino degli ambientalisti.

Quali sono le piante vietate dall’UE?

In Italia e in molti altri Paesi dell’UE vige il regolamento n. 1143/2014, che disciplina la gestione delle specie invasive. L’elenco delle 88 piante proibite è ancora poco conosciuto, ma ignorarlo può costare molto caro.

Ecco qualche nome da tenere d’occhio:

  • Ailanthus altissima (albero del paradiso)
  • Impatiens glandulifera (balsamina ghiandolosa)
  • Humulus japonicus (luppolo giapponese)
  • Triadica sebifera (albero della cera cinese)

Piante acquatiche e nuove minacce verdi

Nel 2024 è stato aggiunto anche il Pistia stratiotes, conosciuto come lattuga d’acqua: una vera e propria piaga per gli stagni, capace di soffocare in poco tempo tutte le altre piante acquatiche.

Coltivare anche solo una di queste specie può portare a sanzioni pesantissime, fino a 50.000 euro, e la legge non ammette ignoranza.

Radici forti e semi ovunque: le piante che invadono ogni spazio

Le piante vietate spesso hanno radici potenti e sistemi di propagazione aggressivi. Basta un piccolo frammento per vederle ricomparire ovunque. Il caso limite è quello del Fallopia japonica (poligono del Giappone): soprannominato “il cemento biologico” perché può addirittura sfondare asfalto e cemento.

Falso lillà e souvenir pericolosi: attenzione alle vacanze

Il Buddleja davidii, o “falso lillà”, è amatissimo per la sua capacità di attirare le farfalle, ma negli ultimi anni è diventato un vero problema: “soppianta le specie selvatiche nei contesti naturali”. Gli esperti consigliano di scegliere piante autoctone, belle e sicure per l’ambiente.

Massima attenzione anche a ciò che riportiamo dalle vacanze: semi e piantine prese all’estero possono introdurre specie vietate, con gravi conseguenze per l’ecosistema locale. Anche i resti di giardinaggio nel compost possono diffondere queste piante.

Legge severa: le piante proibite vanno eliminate subito

Non importa se la presenza della pianta è volontaria o accidentale: va eliminata immediatamente. Il portale tedesco Echo24 lo ricorda chiaramente: la rimozione è obbligatoria anche se si tratta di una semplice comparsa nel proprio giardino. Un esempio? Il Panace di Sosnowski (Heracleum mantegazzianum), pericoloso per l’ambiente e per la salute umana, può causare gravi ustioni solo al contatto con la linfa.

La normativa parla chiaro: chi possiede o coltiva piante inserite nella lista UE deve rimuoverle senza esitazione, per tutelare la biodiversità e la sicurezza degli ecosistemi locali.

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