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Schiaffi, pugni e minacce nelle Rsa, i colpevoli sono loro: “12 persone”. Situazione atroce

Pubblicato: 04/08/2025 16:23

Violenze fisiche e psicologiche, umiliazioni quotidiane e uno stato di abbandono documentato nei minimi dettagli. È questo il quadro agghiacciante che emerge dall’inchiesta condotta dai carabinieri nella provincia di Siracusa, dove il sistema di cura si è trasformato in un incubo per i più fragili.

A far scattare le indagini è stata la denuncia di alcuni cittadini, preoccupati dalle condizioni di vita inaccettabili in cui versavano i pazienti all’interno di due comunità alloggio. Quello che inizialmente sembrava un caso isolato si è presto rivelato un contesto più ampio e sistemico di maltrattamenti su anziani e disabili, perpetrati con brutalità e senza alcun timore di conseguenze.

Dodici arresti

Nel dettaglio, i carabinieri della compagnia di Noto, insieme ai militari del Nas di Ragusa, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, nell’ambito di un’operazione che ha coinvolto complessivamente 16 indagati. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di maltrattamenti aggravati e violenze nei confronti di 20 ospiti ricoverati in due strutture socio-sanitarie del comune di Pachino, in provincia di Siracusa.

Le vittime, tutte in condizioni di particolare vulnerabilità psichica e fisica, venivano quotidianamente sottoposte a schiaffi, pugni, spintoni, oltre che a pesanti aggressioni verbali, minacce e insulti capaci di generare un duraturo stato di paura, frustrazione e avvilimento.

Indagini supportate da intercettazioni

Il fascicolo è coordinato dalla Procura di Siracusa, che ha messo in luce come i maltrattamenti non fossero episodi sporadici, ma il risultato di condotte abituali e condivise all’interno delle strutture. Le investigazioni, rese possibili anche grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di ricostruire un quadro inquietante: gli operatori in servizio, spesso con la complicità o su indicazione diretta dei responsabili, agivano sistematicamente ai danni degli ospiti.

I rilievi hanno riguardato entrambe le strutture collegate alla stessa gestione: non solo quella oggetto della prima segnalazione, ma anche una seconda, dove si replicavano comportamenti analoghi. In entrambe le sedi, secondo quanto emerso, le vittime vivevano in condizioni igienico-sanitarie inadeguate, senza ricevere la necessaria assistenza medica e psicologica.

L’indagine ha sollevato profonda indignazione nell’intera comunità locale e ora spetterà alla magistratura fare piena luce sulle responsabilità e sulle eventuali complicità che hanno permesso l’instaurarsi di una simile spirale di violenza.

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