
Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe disposto a incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma solo dopo un’adeguata fase di preparazione tecnica e diplomatica. A renderlo noto è stato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, secondo quanto riferisce l’agenzia Tass. “Tutti i lavori preparatori per l’incontro non sono ancora stati completati. Il presidente Putin non esclude l’ipotesi, ma serve prima un confronto a livello di esperti e la riduzione delle attuali distanze”, ha precisato Peskov, rispondendo alle domande dei giornalisti russi.
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Un’apertura che, sebbene ancora lontana dalla concretezza, giunge in un momento di massima tensione militare e diplomatica, con lo scontro sul campo che si intensifica e l’Ucraina che alza la voce chiedendo misure più dure contro Mosca.
Zelensky: “Stanno uccidendo tutti”

A pochi minuti dalla notizia sull’apertura russa a un possibile dialogo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato un durissimo messaggio sui propri canali ufficiali. “La Russia sta dando la caccia ai civili lungo tutto il fronte, uccidendo persone, uccidendo bambini. Attacchi deliberati con droni contro i soccorritori e i medici che intervengono dopo i bombardamenti. L’esercito russo sta semplicemente uccidendo tutti gli esseri viventi”, ha scritto su Telegram, accusando Mosca di colpire sistematicamente le strutture civili.
Zelensky ha poi lanciato un appello all’Occidente: “Il mondo ha abbastanza potere per fermare tutto questo. Contiamo su una forte decisione degli Stati Uniti e dell’Europa: servono sanzioni secondarie sul commercio energetico russo e sul settore bancario di Mosca. Ogni giorno di ritardo comporta nuove perdite di vite umane”.
Colpita una base russa in Crimea

Nella notte, un’operazione condotta da una unità speciale del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha preso di mira la base aerea russa di Saki, in Crimea, territorio occupato da Mosca dal 2014. Secondo fonti di Rbc-Ucraina, i droni dell’unità speciale A hanno danneggiato un deposito di armi e colpito almeno cinque velivoli militari. Un caccia Su-30SM sarebbe stato completamente distrutto, mentre un secondo aereo dello stesso tipo e tre bombardieri Su-24 avrebbero riportato gravi danni.
L’aeroporto di Saki è considerato uno snodo strategico per le operazioni russe nel Mar Nero e l’attacco rappresenta un chiaro segnale della capacità ucraina di colpire in profondità nelle retrovie nemiche.
Kiev: “Le sanzioni siano distruttive”

Mentre il conflitto continua a intensificarsi, l’Ucraina insiste sulla necessità di colpire duramente l’economia russa. Il ministro degli Esteri Andriy Sybiga, intervistato da Ukrinform, ha ribadito che le sanzioni contro Mosca devono essere distruttive. “Occorre spezzare la spina dorsale dell’economia russa e privarla della possibilità di finanziare la sua macchina militare”, ha dichiarato.
Sybiga ha puntato il dito contro le esportazioni energetiche, in particolare il petrolio, che rappresentano la principale fonte di entrate per il bilancio russo. “Stiamo lavorando con i nostri partner per imporre sanzioni a entità commerciali e Paesi che traggono profitto dal petrolio russo. Questo commercio non può più continuare indisturbato”.
Nel contesto di un conflitto che non accenna a diminuire d’intensità, l’ipotesi di un incontro tra Putin e Zelensky resta quindi un’ombra lontana, oscurata da bombe, droni e diplomazie ancora troppo distanti.