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Ciclisti travolti, il retroscena shock: “La velocità folle della macchina”. L’amico: “Cosa ho visto”

Pubblicato: 04/08/2025 09:54

Domenica di sport e amicizia trasformata in tragedia: così si è conclusa la pedalata di un gruppo di amici sulla provinciale 231, tra Andria e Terlizzi. Tre ciclisti amatoriali – Antonio Porro, Sandro Abruzzese e Vincenzo Mantovani, tutti membri del Ciclo Avis Andria – hanno perso la vita, travolti da un’auto a velocità elevata. Il conducente, ferito e sotto choc, è ora indagato per omicidio stradale plurimo. Ecco i dettagli di una domenica che nessuno dimenticherà più.

Uno schianto improvviso sconvolge la comunità

Erano circa le 8.30 del mattino quando il gruppo, partito da Andria per la consueta uscita della domenica, pedalava in fila indiana sulla SP231. Dei sei amici, solo cinque avevano proseguito insieme: tre davanti, due più indietro. Una mattinata come tante, spezzata all’improvviso da una Lancia Delta nera guidata da un trentenne di Ruvo di Puglia.

La vettura ha invaso la corsia e colpito in pieno i primi tre ciclisti. “Ci ha sfiorato, poi è rientrato e li ha presi in pieno. Andava a velocità sostenuta, probabilmente oltre 150 all’ora. Sono volati in aria. Noi siamo vivi solo perché eravamo più indietro”, ha raccontato uno dei sopravvissuti a Il Corriere. L’impatto è stato devastante: i tre amici sono morti sul colpo, mentre il conducente, disperato, ha chiamato il 118 urlando: “Venite, ho investito dei ciclisti”, per poi gridare a terra: “Cosa ho combinato”.

Chi erano le vittime: volti e storie della passione ciclistica

Antonio Porro, settantenne imprenditore e fondatore di una storica torrefazione, era una vera guida per tanti giovani ciclisti. “Era il nonno che tutti avrebbero voluto. Ha insegnato a pedalare a generazioni di ciclisti”, ricorda Giuseppe Muraglia, ex professionista e figura di spicco della Federciclismo Puglia.

Sandro Abruzzese, 30 anni, assicuratore dal 2015, e Vincenzo Mantovani, 50 anni, titolare di un’officina e padre di due figlie, completavano il trio tragicamente scomparso. La loro morte ha lasciato un vuoto profondo nella città di Andria, che si è subito stretta attorno alle famiglie in lutto.

Un dolore che scuote la città: la reazione della comunità

L’automobilista, rimasto ferito e sotto choc, è stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Bari. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Trani, hanno aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo. Dalle prime ricostruzioni, la velocità della vettura superava di molto il limite dei 90 km/h previsto in quel tratto.

Non è ancora stato chiarito se l’autista abbia perso il controllo o se stesse tentando un sorpasso rischioso. Intanto l’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) aggiorna una statistica dolorosa: 130 ciclisti morti sulle strade italiane nel 2024.

Sicurezza stradale: l’appello della Federciclismo e la richiesta di cambiamento

La tragedia ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei ciclisti. Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo, ha dichiarato: “Abbiamo istituito un gruppo di lavoro sulla sicurezza che ha già elaborato proposte da portare in Parlamento. È il momento che tutti facciano la propria parte affinché questa strage si fermi”.

Il dramma di Terlizzi non è un caso isolato. La richiesta è chiara: più sicurezza, più rispetto, più educazione stradale. Servono infrastrutture e leggi che proteggano davvero chi sceglie la bici per passione o necessità. Perché ogni uscita in bici sia solo questo: una giornata di sport, salute e libertà.

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