
Tensione altissima in Ucraina dopo il decollo di un MiG-31K russo, un caccia intercettore modificato per trasportare missili ipersonici Kinzhal. Lo stato maggiore dell’Aeronautica Militare di Kiev ha diffuso un avviso urgente su Telegram, avvisando la popolazione: “Tutta l’Ucraina è a rischio missili! Registrato il decollo di un MiG-31K”.
Il messaggio ha fatto scattare l’allarme aereo su tutto il territorio nazionale, mentre le autorità locali hanno invitato i cittadini a rifugiarsi nei bunker e a seguire le indicazioni dei canali ufficiali. I radar ucraini hanno confermato che l’aereo è decollato da una base nell’entroterra russo, probabilmente nella regione di Nizhny Novgorod, dove Mosca mantiene vettori pronti al lancio.
Missili Kinzhal, la minaccia ipersonica
I Kh-47M2 Kinzhal sono tra le armi più avanzate dell’arsenale russo. Lanciati da alta quota, raggiungono velocità fino a Mach 10, ossia oltre 12.000 km/h, e sono in grado di coprire distanze fino a 2.000 chilometri, colpendo con estrema precisione infrastrutture critiche, nodi ferroviari, centrali energetiche e postazioni di comando.
Ciò che li rende particolarmente temibili è la capacità di manovrare lungo la traiettoria e l’impossibilità, per la maggior parte dei sistemi antimissile convenzionali, di intercettarli con successo. A differenza dei missili da crociera, il Kinzhal segue una traiettoria balistica ma con la possibilità di correzione in volo, rendendo più complessa la previsione del punto d’impatto.
Il ruolo del MiG-31K e l’effetto strategico
Il MiG-31K è una versione modificata del vecchio intercettore MiG-31, pensata per portare il missile Kinzhal in quota a velocità supersonica, così da estendere la portata effettiva e aumentare la velocità finale al momento del rilascio. Sebbene non sia armato di sistemi aria-aria, il suo valore strategico è altissimo: con ogni decollo si impone un coprifuoco aereo su tutto il Paese, costringendo Kiev a mobilitare risorse e interrompere trasporti, attività industriali e servizi.
Secondo fonti militari, Mosca utilizza anche il semplice decollo come forma di guerra psicologica, approfittando dell’impossibilità per l’Ucraina di distinguere tra un volo operativo e un’esercitazione. Il risultato è un consumo continuo di energia e attenzione, in un conflitto dove anche l’esaurimento logistico è un’arma.