
L’alba di un martedì d’estate, solitamente sinonimo di promesse e tepore, si è tinta di un bagliore sinistro. Le fiamme hanno squarciato il silenzio delle prime ore del giorno, risucchiando l’aria fresca e sputando fumo denso e acre. L’allarme, lanciato dai vicini di casa, ha rotto la placida quiete di un quartiere, richiamando l’attenzione e la paura di chi, a quell’ora, si stava preparando per la giornata. I soccorsi sono arrivati prontamente, sfidando l’oscurità e la minaccia del fuoco, ma la loro corsa contro il tempo e le fiamme si è scontrata con un esito tragico e inevitabile.
I vigili del fuoco, con l’agilità e la prontezza che li contraddistinguono, si sono fatti strada tra la fuliggine e il calore. Una volta spento il rogo, la scena che si è presentata ai loro occhi è stata devastante. Tra le macerie fumanti, il corpo senza vita di un uomo è stato ritrovato in quella che sembrava essere la sua unica dimora: un’abitazione da tempo disabitata che, per qualche ragione, aveva trovato un nuovo inquilino. Non c’erano altre persone all’interno, solo un destino crudele e solitario.
La tragedia svelata
La vittima è stata identificata come Niccolò Martini, un uomo di 34 anni con una vita che, seppur breve, aveva visto diversi capitoli. Nato a Perm, in Russia, aveva trovato una casa a Pederobba, nel trevigiano. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco, sono intervenuti i medici del Suem, che hanno tentato disperatamente di rianimare l’uomo. Purtroppo, ogni sforzo è stato vano. La causa del decesso, secondo le prime ipotesi, sarebbe da ricondurre all’inalazione del fumo e delle esalazioni tossiche prodotte dall’incendio.
Le indagini in corso
L’incendio è scoppiato in un appartamento in via Col Moschin, a Montebelluna. Le fiamme, avvistate dai vicini intorno alle 6.30 del mattino, hanno subito allertato i soccorsi. I carabinieri di Treviso sono intervenuti per avviare le indagini e fare luce sulle circostanze della morte di Martini. Al momento, l’origine del rogo è ancora ignota. Tra le ipotesi al vaglio, si considera la possibilità che possa essere stato innescato da una sigaretta lasciata accesa o da una candela. L’abitazione disabitata in cui è stato trovato il corpo di Martini era, a quanto pare, il suo rifugio.
Chi era Niccolò Martini
Niccolò Martini, che aveva contratto matrimonio nel 2018, lascia i genitori e un fratello, informati della tragica perdita nelle ore successive. La notizia ha scosso la comunità locale, gettando un’ombra di tristezza su chi lo conosceva. La sua storia, fatta di spostamenti e radici, si conclude in una casa che non era veramente sua, in un destino solitario e inaspettato. Le indagini continuano per chiarire le cause di questa tragedia e per dare risposte alla sua famiglia e ai suoi cari.