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Alluvione improvvisa: fango e detriti travolgono un paesino, oltre 50 dispersi

Pubblicato: 05/08/2025 21:03

Maltempo e tragedia in Himalaya: il silenzio di un tranquillo villaggio spezzato dal fragore dell’acqua e dal boato del fango. Un’alluvione improvvisa ha trasformato la notte in incubo, travolgendo case e speranze, lasciando dietro di sé almeno quattro vittime e oltre cinquanta dispersi. Le autorità temono che il bilancio, già drammatico, possa aggravarsi nelle prossime ore.

Il villaggio, abituato a convivere con la natura ma mai con questa violenza, si è ritrovato in balìa di una forza che in pochi minuti ha cancellato tutto. Il suono delle urla disperate e il tonfo dei detriti hanno segnato per sempre la memoria dei sopravvissuti, mentre le squadre di soccorso sono arrivate per affrontare una sfida al limite dell’impossibile.

Soccorritori in azione tra le macerie

L’esercito indiano e le unità di emergenza sono intervenuti senza sosta. Il compito è arduo: estrarre chi è ancora vivo dai cumuli di fango e macerie, dove ogni minuto può fare la differenza. I video diffusi dai media mostrano fiumi di acqua e detriti che inghiottono tutto, trascinando via persone, auto e abitazioni su più piani. Nulla è stato risparmiato.

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Paura tra i residenti: case sommerse e fuga disperata

Il bilancio è ancora provvisorio. Alcuni abitanti sono riusciti a salvarsi scappando, altri non hanno avuto il tempo di reagire. Le immagini sono eloquenti: case completamente sommerse, con solo i tetti che emergono dal mare di fango. Un paesaggio apocalittico, come raccontano i testimoni, che descrivono una notte di terrore e incredulità.

In quella che doveva essere una normale stagione monsonica, la furia degli elementi si è abbattuta sul villaggio senza preavviso, lasciando tutti impreparati di fronte alla potenza della natura.

Dharali devastata: la montagna diventa trappola

Il villaggio colpito è Dharali, nello stato dell’Uttarakhand, non lontano dal confine con la Cina. Siamo nella zona di Kheer Gad, vicino a Harsil, nota per la sua bellezza selvaggia e ora ridotta a un cumulo di rovine. Prashant Arya, amministratore del distretto di Uttarkashi, ha confermato che le operazioni di soccorso sono rese estremamente difficili dalla conformazione montuosa del territorio.

L’esercito indiano ha diffuso una nota drammatica: “una massiccia frana di fango ha colpito il villaggio”. Le unità di soccorso sono state mobilitate “sul piede di guerra” per intervenire il più rapidamente possibile.

Rinforzi in arrivo e impegno delle autorità

Le autorità locali hanno chiesto sostegno al governo centrale. Sono stati impiegati tre elicotteri per raggiungere le zone più isolate e soccorrere chi è ancora intrappolato. I soccorritori lottano contro il tempo, affrontando ostacoli di fango e detriti, mentre il primo ministro statale Pushkar Singh Dhami assicura: “tutti gli sforzi sono concentrati sulla salvezza delle vite umane”.

Il premier indiano Narendra Modi ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e ribadito che “non si sta tralasciando nulla per aiutare la popolazione”. La speranza è che l’impegno congiunto di esercito e volontari possa evitare un bilancio ancora più pesante.

Allerta rossa e origini della catastrofe

Il Dipartimento Meteorologico Indiano ha diramato un’allerta rossa per l’Uttarakhand, dove in poche ore sono caduti fino a 21 centimetri di pioggia. Le scuole sono state chiuse in vari distretti e lo stato d’allerta resta massimo. L’Uttarakhand purtroppo conosce bene queste tragedie: nel 2013, una simile alluvione provocò oltre 6.000 morti e distrusse migliaia di villaggi.

Oggi, la causa di eventi così estremi è sempre più legata al cambiamento climatico e all’urbanizzazione incontrollata in territori fragili. Secondo uno studio del 2023 del Centro Internazionale per lo Sviluppo Integrato delle Montagne, i ghiacciai himalayani si stanno sciogliendo a ritmi record, mettendo a rischio centinaia di laghi glaciali pronti a esondare.

Un equilibrio in frantumi: la sfida del clima

L’Organizzazione meteorologica mondiale lancia l’allarme: fenomeni come questo non sono più eccezioni, ma segnali chiari di un clima in rapido cambiamento. Mentre il mondo discute, in un angolo remoto dell’Himalaya c’è chi scava nel fango a mani nude, aggrappandosi alla speranza di ritrovare un volto amico tra le rovine di una tragedia che si poteva forse evitare.

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Ultimo Aggiornamento: 05/08/2025 21:09

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