
Ozzy Osbourne è morto per un infarto acuto seguito da arresto cardiaco. Le cause del decesso dell’icona dell’heavy metal, voce storica dei Black Sabbath e protagonista di una lunga carriera solista, sono state rese note oggi attraverso il certificato di morte, che ha smentito le voci circolate nei giorni scorsi su una presunta eutanasia. Il leggendario cantante britannico è scomparso lo scorso 22 luglio all’età di 76 anni, solo tre settimane dopo il suo ultimo concerto, prima del ritiro definitivo dalle scene. Dal 2019 era affetto dal morbo di Parkinson.
Il documento ufficiale indica che la morte di Osbourne è stata causata da un infarto acuto, seguito da arresto cardiaco, aggravato da una patologia coronarica e da disfunzioni degenerative legate al Parkinson. Le condizioni dell’artista si erano progressivamente deteriorate negli ultimi anni. Nonostante i frequenti ricoveri e gli acciacchi, aveva deciso di salire ancora una volta sul palco il 5 luglio, consapevole — come aveva dichiarato — di “essere prossimo alla fine”.

Il funerale privato si è tenuto il 31 luglio nella sua città natale, Birmingham, con la presenza di familiari e amici più stretti. Dopo il corteo funebre, Ozzy è stato sepolto nella sua proprietà nel Buckinghamshire, secondo le sue volontà.
La tomba è stata ricavata accanto a un lago all’interno del vasto giardino della sua villa, in un angolo appartato e silenzioso. In passato, l’artista aveva raccontato di voler riposare “sotto un melo selvatico”, con l’ironia che lo ha sempre contraddistinto: «Così i ragazzi possono trasformarmi in sidro e sbronzarsi», scriveva nella sua autobiografia Io sono Ozzy.

Il decesso dell’artista ha lasciato un vuoto immenso nel mondo della musica. In tanti, tra colleghi e fan, lo hanno ricordato come una figura unica, capace di trasformare il dolore e l’eccesso in energia creativa. La moglie Sharon Osbourne, al suo fianco per oltre 40 anni, ha condiviso un messaggio di addio sui social: «Era un guerriero, un marito amorevole e il cuore della nostra famiglia».
La notizia della morte aveva subito alimentato voci su una presunta pratica di suicidio assistito in Svizzera, dove Osbourne aveva detto in passato che avrebbe potuto ricorrere a tale opzione se le sue condizioni fossero diventate insopportabili. Ma la pubblicazione del certificato ha definitivamente smentito questa ipotesi.
Negli ultimi mesi, Osbourne era apparso più volte in pubblico, con l’aiuto di un deambulatore, ma sempre pronto a scherzare e a ringraziare i fan per l’affetto. «La musica è stata la mia salvezza, sempre. Anche ora che sento che sto per andarmene», aveva detto poco prima del suo ultimo show.
I Black Sabbath, che con lui rivoluzionarono il rock degli anni ’70, gli hanno dedicato un messaggio commosso: «Ha cambiato per sempre la storia della musica. Ozzy era più di un cantante: era il nostro fratello». L’industria musicale piange uno dei suoi miti assoluti, la cui eredità continuerà a vivere tra generazioni di musicisti e appassionati.