
Il 30 luglio 2025 ha segnato un passaggio cruciale per Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, che ha ceduto il 27,1% di Iveco a Tata Motors per 1,05 miliardi di euro. Parallelamente, la divisione Defence Vehicles è stata venduta a Leonardo per 1,7 miliardi di euro. L’obiettivo di Tata è quello di rilevare l’intero capitale di Iveco e delistarla da Piazza Affari.
Incasso complessivo da 1,5 miliardi
Tra cessione diretta e dividendo straordinario (pari a 6 euro per azione), Exor incassa circa 1,5 miliardi di euro. A questa cifra si aggiungono i 2 miliardi netti ottenuti dalla vendita del 4% di Ferrari a febbraio e i 600 milioni di liquidità già presenti in portafoglio. In totale, Exor dispone ora di oltre 4 miliardi di euro da reinvestire.
Focus su salute, tecnologia e lusso
L’uscita da Iveco rappresenta un ulteriore passo nella trasformazione strategica del gruppo. Exor sta abbandonando progressivamente l’industria tradizionale per puntare su settori a maggiore crescita e margini più elevati: biotech, salute, software e lusso.
Nuova acquisizione in arrivo
Secondo Milano Finanza, Exor sarebbe pronta a investire in una nuova società, con una quota tra il 10% e il 15% e un valore di mercato stimato attorno ai 20 miliardi di euro. Tra le possibili destinazioni:
- Straumann (implantologia dentale)
- Sartorius Stedim Biotech (biotecnologie)
- Dassault Systèmes (software 3D)
- ResMed (dispositivi per disturbi respiratori)
- Armani (lusso made in Italy)
Un interesse simbolico e strategico che rispecchia il legame personale tra John Elkann e Giorgio Armani.
Il peso dell’Italia si riduce
Con l’uscita da Iveco, il ruolo dell’Italia nel portafoglio Exor continua a diminuire. Ferrari è stata parzialmente monetizzata, Magneti Marelli è in difficoltà, Stellantis si muove come gruppo globale, e la partecipazione in Lifenet Healthcare (45%) potrebbe essere venduta a breve.
Una strategia già tracciata
Il processo è in atto da anni. Exor ha venduto:
- Magneti Marelli (2018-2019)
- Cushman & Wakefield (2015)
- PartnerRe (2022) a Covéa per 9,3 miliardi, con oltre 2 miliardi di plusvalenza
- Banijay, Banca Leonardo e altre partecipazioni secondarie
Oggi il gruppo agisce come azionista influente ma non sempre di controllo. Le principali partecipazioni:
- 14,2% di Stellantis
- 24% di Christian Louboutin
- 17,5% di Philips
- 10% dell’Institut Mérieux
La vendita di Iveco non è un’uscita improvvisa, ma la conferma di un percorso strategico. Con oltre 4 miliardi pronti all’uso, Exor punta a nuove acquisizioni internazionali nei settori chiave del futuro. L’industria tradizionale lascia spazio a una visione finanziaria globale, pronta a cogliere le opportunità dei mercati più dinamici.