
Avevano ancora i segni dell’allenamento addosso: le borse sportive sul sedile posteriore, la musica in sottofondo, le risate che riempivano l’abitacolo. Stavano tornando a casa, lungo una strada che per loro era familiare, dopo una serata come tante, fatta di fatica, complicità e sogni da rincorrere su un campo da calcio. Poi, all’improvviso, il buio. L’impatto. Il silenzio.
Una curva cieca, la luce fredda di una galleria, e un destino che si spezza in pochi secondi. Due auto, una in salita e una in discesa, si sono scontrate frontalmente. A bordo, quattro ragazzi. Due ce l’hanno fatta, gravemente feriti. Altri due, appena diciannovenni, non sono sopravvissuti. Non torneranno più a casa. Non indosseranno più quella maglia.
Il tragico incidente è avvenuto nella serata del 5 agosto, intorno alle 21, all’interno della galleria Bus del Colvera, lungo la strada che da Maniago sale verso Frisanco, nel cuore del Friuli-Venezia Giulia. Le vittime sono due giovani calciatori della squadra Maniago-Vajont, che stavano rientrando a casa dopo una sessione di allenamento a Poffabro.
Le generalità dei ragazzi non sono state rese note nella tarda serata del 5 agosto, ma la notizia della loro morte si è subito diffusa tra compagni, amici, famiglie e tifosi, lasciando una comunità intera devastata. Secondo le prime ricostruzioni, lo scontro è avvenuto in un tratto particolarmente insidioso della galleria, già noto per la sua pericolosità. Non è ancora chiaro se alla base dell’incidente ci sia stata una manovra azzardata, un guasto meccanico o una semplice distrazione.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e diverse ambulanze del 118, oltre all’elisoccorso. I due feriti sono stati trasportati in ospedale in gravi condizioni, ma non sarebbero in pericolo di vita. Le operazioni di soccorso sono durate diverse ore, e la galleria è rimasta chiusa per tutta la notte per consentire i rilievi e la rimozione dei veicoli.
Il lutto che ha colpito la squadra Maniago-Vajont è profondo. I due giovani calciatori erano punto di riferimento per i compagni, volti noti nella comunità sportiva locale, e ancora pieni di sogni. In molti, nella notte, hanno raggiunto il luogo dell’incidente o si sono ritrovati presso il campo sportivo per accendere una candela e lasciare un messaggio.
Quella che doveva essere solo una serata d’agosto come tante, si è trasformata in un dramma che nessuno dimenticherà. Due vite spezzate troppo presto, in una strada che li riportava a casa — ma non abbastanza in tempo.