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“A quel punto tutte e due…”. Gemona, il nuovo terrificante particolare sull’omicidio di Alessandro Venier

Pubblicato: 05/08/2025 10:12

“Lo abbiamo soffocato insieme, poi io ho pensato al corpo sezionandolo in tre pezzi”. È la confessione agghiacciante di Lorena Venier, 61 anni, infermiera, accusata di aver ucciso il figlio Alessandro, 35enne, per poi farne scempio con la complicità della nuora Mailyn Castro Monsalvo, 30 anni. Il cadavere era stato ricoperto di calce e nascosto in un bidone nell’autorimessa di casa, con l’obiettivo di disfarsene in montagna.

La donna ha raccontato ai magistrati: “Mi sono occupata da sola del depezzamento. Ho utilizzato un seghetto e un lenzuolo per contenere il sangue, non ci sono stati schizzi”. Mailyn avrebbe agito subito dopo: “Teneva in braccio la figlioletta ed è ricomparsa per spostare le tre parti del corpo nel bidone“. Venier ha spiegato di voler poi “lasciare i resti in un bosco, come lui desiderava“.

Un piano premeditato e feroce

Secondo gli inquirenti, l’omicidio era studiato nel dettaglio da tempo. “Prima lo abbiamo narcotizzato con un farmaco nel limone, ma era ancora vivo e gli ho fatto due iniezioni di insulina“. Poi lo strangolamento: “Mailyn ha preso i lacci delle scarpe di Alessandro e ha tirato facendo leva con un piede. A mani nude non riuscivamo a soffocarlo“.

L’ipotesi di reato è di omicidio premeditato, con occultamento e vilipendio del cadavere, commesso in presenza della nipotina nata a gennaio e ora destinata probabilmente all’affido. Secondo l’infermiera, il figlio voleva fuggire in Colombia con la compagna per evitare il carcere, dopo una condanna per lesioni: “O agivamo subito, oppure all’estero l’avrebbe finita. La vita di Mailyn era in pericolo“.

L’avvocato di Venier, Giovanni De Nardo, ha parlato di “situazioni abnormi” all’origine del gesto, annunciando una richiesta di perizia psichiatrica.

La telefonata al 112 e i particolari dell’orrore

A far scattare l’allarme sarebbe stata Mailyn, in pieno cedimento psicologico: “No Lorena… Aiuto, venite in via dei Lotti. Mia suocera vuole ammazzare suo figlio“. L’infermiera avrebbe tentato di impedirglielo: “Cercavo di strapparle il telefono”. Da qui i lividi sulle braccia della giovane, che accusa la suocera di averglieli provocati.

Intanto emergono le ombre sul passato di Alessandro: violenze sugli animali, problemi di alcol e droga, episodi di aggressione, esibizionismo online e minacce alla madre. Un’infermiera ha ricordato un episodio del 2008: “Era venuto dove lavorava sua madre e le aveva detto: O mi dai i soldi, oppure finisce male”.

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Ultimo Aggiornamento: 05/08/2025 10:17

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