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“I miei figli devono sapere”. L’atroce annuncio dell’attore di Dawson’s Creek

Pubblicato: 05/08/2025 22:32

James Van Der Beek, conosciuto in tutto il mondo grazie a “Dawson’s Creek”, ha sempre dedicato tempo ed energie al proprio benessere fisico. L’attore aveva adottato tutte le pratiche consigliate dagli esperti: sauna, immersioni in acqua fredda, sollevamento pesi, Pilates, danza e persino calcio. La sua routine alternava esercizi di forza ad attività cardio, sostenuta da una dieta biologica. In un’intervista a Business Insider, ha raccontato di essersi avvicinato al biohacking, cercando costantemente di migliorare ogni aspetto della sua salute.

Eppure, anche con uno stile di vita esemplare, qualcosa ha iniziato a cambiare. I primi segnali sono arrivati in sordina: movimenti intestinali irregolari, un sintomo facilmente ignorabile. Van Der Beek pensava fosse colpa del caffè e aveva deciso di smettere di berlo. “Non mi è sembrato un sintomo reale”, ha spiegato, sottolineando di non aver sentito la necessità di fare accertamenti. Ma il problema non è scomparso e, dopo alcuni mesi, ha fatto una colonscopia. Il responso, a 46 anni, è stato un tumore al colon in stadio 3.

Un cambiamento improvviso: la diagnosi e il silenzio

Quella diagnosi ha stravolto tutto. Van Der Beek ha scelto il silenzio, affrontando oltre un anno di cure senza renderlo pubblico. Solo alla fine del 2024 ha deciso di raccontare la sua battaglia contro il cancro, unendosi a tanti altri giovani colpiti da un male che, spesso, si manifesta con sintomi lievi e difficili da riconoscere. È un dato che preoccupa, considerando che molte persone conducono uno stile di vita sano eppure ricevono diagnosi in fase avanzata.

L’attore ha ammesso di aver desiderato sottoporsi a controlli prima, ma nel 2023 le opzioni di screening non erano facilmente accessibili. Solo nel 2024 la FDA ha approvato Shield, un innovativo test del sangue capace di individuare i segni del tumore al colon con un semplice prelievo.

Prevenzione e consapevolezza: l’impegno per la salute

Oggi James Van Der Beek è diventato portavoce di Guardant Health, l’azienda che ha sviluppato Shield. Il suo messaggio è chiaro: invita tutti a effettuare controlli preventivi, soprattutto i giovani adulti sotto i 50 anni, tra cui i casi di tumore al colon sono in aumento. Raccomanda lo screening a partire dai 45 anni, come indicato dalle nuove linee guida aggiornate nel 2021, di cui lui stesso non era a conoscenza. “Il treno del ‘avrei potuto, avrei dovuto’ è un buco nero”, ha detto, “ma non lasciate che i miei ‘avrei potuto’ diventino i vostri. Questo è il mio messaggio più importante”.

Dopo il trasferimento da Los Angeles ad Austin nel 2020, Van Der Beek si era allontanato dal mondo dello spettacolo per dedicarsi alla famiglia: la moglie Kimberly e i sei figli. Il cambiamento, sebbene desiderato, è stato impegnativo. Pur avendo diritto allo screening già a 45 anni, non ha effettuato la colonscopia, complice il disorientamento di una nuova fase della vita. La scoperta del tumore, arrivata all’improvviso nel 2023, ha lasciato un segno profondo. “Ci è voluto un po’ di tempo per metabolizzarlo”, ha raccontato. “La realtà si fa strada a tappe; ci sono così tante incognite”.

Testimonianza pubblica e il valore del supporto

Nel 2024, dopo aver rivelato la diagnosi, Van Der Beek ha partecipato a “The Real Full Monty”, uno speciale TV dove sei personaggi famosi si sono spogliati per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione dei tumori. Era la prima volta che l’attore parlava pubblicamente della malattia al di fuori della cerchia familiare. L’esperienza lo ha segnato profondamente. “È stato davvero incoraggiante vedere il supporto immediato, l’empatia e l’energia che ho ricevuto”, ha raccontato. “Penso che ogni volta che si supera ciò che è scomodo e si supera la paura, si ottiene sempre una sorta di ricompensa”.

Il rapporto con la fama, per Van Der Beek, ha ora un nuovo significato. Se in passato guardava alla celebrità con distacco, oggi riconosce che è diventata una risorsa. “Ora sento persone che pregano per me ovunque, e sento davvero che mi aiuta e ne ho bisogno, e ne sono grato”, ha detto. “Mi mette in contatto con così tante persone con cui altrimenti non avrei mai avuto modo di entrare in contatto”. La sua testimonianza è un invito a non sottovalutare mai i segnali del corpo, anche quelli che sembrano insignificanti. Prevenzione e ascolto di sé possono davvero fare la differenza.

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