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Addio alla leggenda della musica, le sue canzoni indimenticabili: il triste annuncio

Pubblicato: 05/08/2025 18:20

Il mondo della musica saluta con dolore un artista unico, una voce potente e inimitabile che ha saputo lasciare il segno, pur restando per scelta lontano dalle grandi luci della ribalta. È l’addio a un’icona silenziosa, ammirata dai giganti del rock, ma sempre fedele al proprio percorso personale, libero e fuori dagli schemi.

La sua voce era leggenda, le sue scelte controcorrente, la sua carriera un intreccio di talento, integrità e mistero. Cantanti celebri e band storiche l’avrebbero voluto accanto, ma lui, schivo e testardo, aveva preferito restare sé stesso. Oggi, il suo silenzio è definitivo: è morto a 75 anni Terry Reid, cantautore e chitarrista britannico tra le figure più rispettate (e meno conosciute) della scena rock.

Reid era malato da tempo e negli ultimi mesi era in cura per un tumore. Aveva dovuto cancellare le date autunnali del tour, mentre amici e colleghi avevano lanciato una raccolta fondi online per aiutarlo a sostenere le spese mediche. A confermare la scomparsa dell’artista è stato il suo entourage nelle scorse ore.

Nato nel 1949, Terry Reid aveva costruito una carriera sui palchi e nei circuiti del rock underground. Le sue doti vocali eccezionali gli valsero il soprannome di Superlungs e l’ammirazione di nomi leggendari come Aretha Franklin, che lo definì “una delle migliori voci mai sentite”.

La sua carriera comincia presto: a soli 16 anni si esibisce in apertura ai concerti di Rolling Stones, Ike & Tina Turner e Yardbirds. Proprio in quell’ambiente incontra Jimmy Page, che lo invita a unirsi alla nuova band che stava formando: i futuri Led Zeppelin. Reid rifiuta e propone al suo posto due amici: Robert Plant e John Bonham.

Scelta analoga compie poco dopo, quando Ritchie Blackmore lo chiama per diventare il cantante dei Deep Purple, dopo l’uscita di Rod Evans. Anche in quel caso, Reid declina l’invito, preferendo la via del solista, nonostante le incognite e le rinunce a carriere più “facili”.

Pur rimanendo ai margini delle classifiche e lontano dal successo commerciale di massa, la sua influenza è stata enorme: collaborazioni con Graham Nash, Jackson Browne, Joe Perry, e una reputazione da “musicista per musicisti”, capace di ispirare generazioni di artisti senza mai rincorrere le mode.

Terry Reid lascia un’eredità fatta di dischi cult come River, Seed of Memory e Bang Bang You’re Terry Reid, e un rispetto trasversale che unisce fan, critici e colleghi. Una voce rara, che oggi si spegne, ma il cui eco resterà nella storia del rock.

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