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Orrore assoluto, 32 cadaveri smembrati in una casa abbandonata. La verità

Pubblicato: 05/08/2025 07:20

I sacchetti erano sparsi sul pavimento, alcuni nascosti tra i detriti, altri ammucchiati contro le pareti. Dentro, i resti smembrati di 32 persone. A Irapuato, nel cuore dello Stato di Guanajuato, in una casa abbandonata, le autorità messicane hanno fatto una delle scoperte più raccapriccianti degli ultimi anni. È accaduto durante una perquisizione condotta nell’ambito di un’indagine sulle persone scomparse, una delle tante in una regione che da anni è diventata simbolo della brutalità criminale.

Secondo quanto annunciato dalla Procura di Guanajuato, almeno 15 delle vittime sono state finora completamente identificate. Gli altri corpi, “in condizioni frammentate e complesse”, sono ancora in fase di analisi per la ricostruzione e l’identificazione. Ma il dato che emerge con forza è che dietro quei sacchi di plastica si nasconde un sistema di morte organizzato, e non un caso isolato.

Una lunga scia di sangue

Non è la prima volta che accade. Già lo scorso maggio, sempre a Irapuato, in un’altra abitazione disabitata erano stati trovati 17 cadaveri in vari stati di decomposizione. Eppure nulla sembra arrestare la violenza che attraversa Guanajuato, Stato centrale del Messico, culla industriale e culturale, ma da anni epicentro del conflitto tra cartelli. Nel 2024, con 3.151 omicidi registrati, è stato ancora una volta il primo Stato per numero di vittime. Quasi l’11% degli omicidi dell’intero Paese.

A dominare il territorio sono in particolare due gruppi: il potente Cartello di Jalisco Nueva Generación, considerato dal governo degli Stati Uniti una organizzazione terroristica attiva in America Latina, e il rivale Cartello di Santa Rosa de Lima, gruppo criminale radicato nella regione. La loro guerra è fatta di scontri armati, rapimenti, sparizioni e esecuzioni, spesso seguite da gesti macabri pensati per intimidire e terrorizzare la popolazione.

Un Paese sepolto sotto i numeri

Secondo le stime ufficiali, in Messico ci sono oltre 50.000 cadaveri non identificati conservati negli obitori. Alcune analisi pubblicate nel settembre 2024 parlano addirittura di 72.000 corpi. Intanto, sono più di 3.600 le persone scomparse solo a Guanajuato. Ogni nuovo ritrovamento riapre il dolore di centinaia di famiglie che aspettano, in silenzio, un nome, un volto, una verità.

E mentre la cronaca si riempie di cifre e sacchi neri, resta l’impressione che la violenza sia ormai diventata la normalità. Un silenzio pesante grava su città coloniali e zone industriali, spezzato solo dagli elicotteri, dai blitz e dai pianti fuori dagli obitori.

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