
Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione “Report” su Rai 3, è ufficialmente indagato dalla Procura di Roma. L’accusa riguarda il reato previsto dall’articolo 615 bis del codice penale, ovvero interferenze illecite nella vita privata. Insieme a lui risulta indagato anche il giornalista Luca Bertazzoni. La vicenda si riferisce alla diffusione, in una puntata di Report, di un audio che ha suscitato numerose polemiche.
Il caso nasce dalla trasmissione di una telefonata privata tra l’allora ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. La registrazione era stata effettuata da Maria Rosaria Boccia, con cui il politico aveva avuto una relazione. L’audio, andato in onda durante la trasmissione, mostrava una lite tra i due coniugi e aveva sollevato questioni legali e deontologiche.

In seguito all’avviso di conclusione delle indagini nei confronti della Boccia, emergono quindi implicazioni dirette anche per i due giornalisti. Il senatore Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia e membro della Commissione Vigilanza Rai, ha commentato duramente l’accaduto, definendo la scelta editoriale una forma di “voyeurismo televisivo”.
Gasparri ha inoltre precisato che non si tratta di una semplice querela per diffamazione, ma di una grave ipotesi di reato. Pur riconoscendo le garanzie costituzionali previste per ogni cittadino, ha evidenziato la mancanza di spiegazioni da parte di Ranucci. Secondo il senatore, il giornalista avrebbe preferito non affrontare pubblicamente la questione, nonostante la sua consueta prontezza nel criticare il comportamento altrui.
Il senatore azzurro ha quindi rivolto un appello diretto alla Rai, sottolineando l’urgenza di una presa di posizione da parte dell’azienda. “La magistratura farà il suo corso”, ha dichiarato, “ma la Rai deve valutare con attenzione i comportamenti dei suoi dipendenti e collaboratori, senza fare sconti a nessuno“.
Gasparri ha inoltre ricordato che Ranucci è stato ospite della stessa Maria Rosaria Boccia in un podcast da lei condotto. I due avrebbero anche partecipato insieme alla presentazione di un libro in provincia di Napoli. La Boccia è attualmente coinvolta in diversi procedimenti giudiziari in corso a Roma, Pisa e Napoli.

“La dignità delle persone è un confine che nessuno può travalicare”, ha affermato Gasparri, sottolineando come nessuno debba sentirsi al di sopra della legge, neppure chi lavora in una testata giornalistica del servizio pubblico come Report.
Intanto, Ranucci aveva recentemente attaccato la Rai per avergli “tolto la firma”, denunciando un clima di censura. L’azienda, tuttavia, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda giudiziaria in corso.
La questione resta aperta e pone interrogativi importanti sul confine tra diritto di cronaca e tutela della privacy. In attesa delle decisioni della magistratura, resta da capire quale sarà la risposta della Rai e se saranno attivati i meccanismi interni di vigilanza auspicati da Gasparri.