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Sinner e Alcaraz, arriva l’analisi sorprendente: “Ecco chi può vincere”

Pubblicato: 05/08/2025 17:35

Sinner e Alcaraz: la nuova generazione che fa sognare gli appassionati di tennis e divide gli esperti. Sono davvero loro l’evoluzione – e il superamento – di Federer, Nadal e Djokovic? La domanda accende i social, le conversazioni tra amici e le discussioni nei club. Ma qual è la realtà dietro il mito?

Federico Ferrero su Eurosport ha provato a mettere ordine tra entusiasmo e paragoni, raccogliendo opinioni illustri e dati che fanno riflettere. perché, inutile nasconderlo, almeno una volta tutti gli appassionati di tennis sono stati sfiorati da questa domanda: chi vincerebbe fra i nuovi eroi della racchetta e i vecchi campioni che hanno segnato un’epoca?

Sinner, Alcaraz e il tennis che corre veloce

Mats Wilander parla di un livello “mai visto prima”, Hubert Hurkacz dice che Sinner e Alcaraz hanno alzato l’asticella tecnica, Pat Cash li vede su un piano diverso rispetto agli storici rivali. E Andre Agassi non ha dubbi: “Alcaraz difende come Djokovic, ha rotazioni come Nadal e ha mano come Federer”. Ma avverte: essere un mix di fuoriclasse non significa ripetere le stesse imprese.

Rispetto all’era Sampras-Agassi, il tennis di oggi è tutta un’altra storia: atleti più forti, preparazione scientifica, racchette evolute (le corde Luxilon hanno cambiato tutto), e scambi ancora più intensi. Oggi il ritmo è aumentato del 20-30% rispetto a vent’anni fa. Lo scambio medio? Più potente, più profondo, non per forza più lungo – solo il 2-3% dei punti supera i 15 colpi.

Il manifesto della nuova era: Sinner e Alcaraz

Sinner e Alcaraz sono il simbolo del tennis 2025: topspin aggressivo, colpi sopra i 120 km/h e atletismo fuori dal comune. Un altro pianeta rispetto a quello dei Big Three. Ma basta questo per dire che siano migliori?

I risultati non chiudono il dibattito: Djokovic ha battuto entrambi da giovanissimi, ma dal 2023 non è più riuscito a imporsi. Nadal ha dominato un Sinner ai primi passi (8 set a 0 tra 2020 e 2021) e con Alcaraz ha un lieve vantaggio, ma ormai è fuori dal circuito. Federer non li ha mai affrontati: troppa distanza generazionale.

Federer, Nadal, Djokovic: il mito resiste

Il dettaglio più curioso? Sinner oggi domina Djokovic con lo stesso stile, ma a un ritmo che un Nole trentasettenne non può più reggere. E Alcaraz ha trovato la chiave per batterlo a Wimbledon.

Ma attenzione al contesto: pensare che Nadal, re di Parigi con 112 vittorie su 116 al Roland Garros, non potesse reggere il confronto sulla terra con Sinner è difficile. Così come è arduo credere che il Federer del 2017 sarebbe stato spazzato via da Alcaraz sull’erba. Il tennis non è solo potenza: contano superfici, momenti, stili e la capacità di mettere in difficoltà l’avversario.

Il futuro è adesso, ma il passato non svanisce

Dire che i Big Three sono ormai sorpassati è una lettura troppo facile. Sinner e Alcaraz rappresentano l’oggi evoluto, ma Roger, Rafa e Nole sono e restano gli standard di riferimento, pur con strumenti tecnici ormai “antichi”. In fondo, il tennis di oggi corre più veloce solo perché prima ha imparato a correre grazie a loro.

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Ultimo Aggiornamento: 05/08/2025 17:36

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