
Il delitto di Garlasco è tornato sotto i riflettori. Dopo anni di incertezze e colpi di scena, la cronaca italiana si ritrova a parlare ancora di Chiara Poggi, la giovane trovata morta nella villetta di famiglia in via Pascoli, a Garlasco, il 13 agosto 2007. Il caso, che aveva visto protagonista Alberto Stasi – allora fidanzato della vittima e condannato nel 2015 a 16 anni di carcere – si colora oggi di nuove sfumature grazie a rivelazioni che stanno scuotendo l’opinione pubblica.
Una storia che sembrava chiusa, ma che continua a far discutere. Il punto di svolta arriva dalle dichiarazioni di Antonio De Rensis, storico avvocato di Stasi, che torna a parlare del caso con toni forti, riaccendendo i riflettori su dettagli mai del tutto chiariti.
Svolte inattese e misteri ancora aperti
“Questa nuova indagine a qualcuno non faccia paura, ma terrore. Terrore”, ha dichiarato De Rensis durante un’intervista al podcast Bugalalla Crime di Francesca Bugamelli. Le sue parole non sono passate inosservate, soprattutto perché le nuove indagini puntano su due elementi cruciali: la cosiddetta “impronta 33” e il misterioso Ignoto 3, un profilo genetico maschile mai identificato.
La vicenda si arricchisce di suspense: la “impronta 33” torna ad essere analizzata dagli esperti, mentre il DNA sconosciuto di Ignoto 3 crea tensione e aspettative sulle possibili svolte del caso.

Il ritorno di Ignoto 3 e i dubbi che non finiscono
Secondo De Rensis, “la nostra consulenza arriva nel momento in cui si scopre Ignoto 3 e, obiettivamente, io noto che c’è stato negli ultimi tempi un cambiamento”. Il DNA sconosciuto avrebbe, secondo il legale, generato una “fibrillazione” palpabile tra investigatori e addetti ai lavori.
La Procura teme che la traccia sia contaminata, ma l’avvocato avverte: “Qualora non dovesse essere così, diventa un problema gigantesco per un sacco di gente…”. Parole che continuano ad alimentare dubbi e discussioni dentro e fuori dalle aule di tribunale.

Una difesa senza paura
L’avvocato De Rensis non nasconde la sua posizione: Stasi è innocente, sostiene. “Diventando l’avvocato di Alberto, ho potuto verificare la fondatezza della sua innocenza”, ribadisce. E aggiunge: “Credo questo potrebbe diventare il caso più eclatante della storia giudiziaria italiana perché decine e decine di errori come ho visto in questo procedimento non solo non li ho mai visti, ma non avrei mai immaginato di vederli”.
La sua voce si fa sentire con forza anche sui possibili errori commessi durante le indagini e il processo. Un messaggio chiaro, che punta il dito contro le falle di uno dei processi più discussi del nostro Paese.

Un caso che non smette di far parlare
Il caso Garlasco riapre quindi vecchie ferite e accende nuovi interrogativi. Le indagini ripartono tra consulenze e tracce geneticamente inspiegabili, mentre il mistero di Ignoto 3 tiene tutti col fiato sospeso.

Un dibattito che si riaccende ogni volta che emergono nuovi dettagli, a dimostrazione di quanto la storia di Chiara Poggi e Alberto Stasi sia ancora oggi una ferita aperta nel cuore della cronaca italiana.