Vai al contenuto

“Viene giù tutto”. Crolla la montagna all’improvviso, terrore in Italia: immagini spaventose

Pubblicato: 05/08/2025 14:18

L’alba si tinge di un rosa pallido, un velo delicato che avvolge le vette maestose. La luce scivola lentamente, svelando un paesaggio scolpito dal vento e dal tempo, un regno di guglie e pinnacoli che si ergono fieri verso il cielo. È un momento di pace e solitudine, rotto solo dal respiro leggero della natura che si risveglia. In questo scenario di quiete apparente, la terra ha il suo ritmo, le sue trasformazioni lente, quasi impercettibili, che da millenni plasmano il volto di queste montagne. Ma a volte, questo ritmo si spezza, in un istante che segna un prima e un dopo, un evento che lascia un segno indelebile.

La forza della montagna è implacabile e la natura, nella sua bellezza, può essere anche brutale. Quella che per secoli è stata una figura riconoscibile, un punto di riferimento per chi osava scalare le sue pareti, si è trasformata. Non è un cambiamento graduale, ma una ferita improvvisa e profonda che ha modificato per sempre il profilo di una delle sue cime più celebri. L’eco di quel crollo, l’ululato sordo di tonnellate di roccia che si staccano e precipitano nel vuoto, ha risuonato ben oltre la valle, portando con sé un monito sulla fragilità e sulla potenza di questi giganti di roccia.

Il crollo che ha cambiato la vetta

Un nuovo, drammatico, crollo ha scosso le fondamenta delle Dolomiti di Brenta, modificando in modo irreversibile il profilo della Cima Falkner. Dopo il cedimento principale avvenuto l’anno scorso, che aveva già allarmato geologi e alpinisti, un nuovo, imponente, distacco di roccia ha aggiunto un ulteriore, pesante, capitolo a questa storia di instabilità geologica. L’ultimo evento, avvenuto qualche tempo fa, ha visto il collasso di circa 500mila metri cubi di roccia, un volume impressionante che ha radicalmente alterato la forma della montagna, rendendola quasi irriconoscibile a chi la conosceva e amava. L’evento non è stato un fulmine a ciel sereno, ma la conseguenza diretta del primo crollo, che aveva già indebolito la struttura della cima, rendendola vulnerabile a ulteriori cedimenti.

Le indagini e le ipotesi dei geologi

Subito dopo la segnalazione del crollo, i geologi e il personale specializzato si sono recati sul posto per un nuovo sopralluogo approfondito. L’obiettivo principale è stato quello di comprendere le cause del nuovo distacco e di valutare i rischi di futuri cedimenti. Le prime indagini sembrano confermare che il crollo è stato causato dall’effetto combinato del gelo e del disgelo, che ha agito sulle fratture già presenti nella roccia. L’acqua infiltrata nelle crepe si è congelata, espandendosi e creando una pressione interna che ha progressivamente allargato le fessure. Con il disgelo, la roccia ha perso la sua stabilità, cedendo sotto il suo stesso peso.

Le reazioni del mondo alpinistico

La notizia del nuovo crollo ha suscitato profonda tristezza e preoccupazione tra gli alpinisti e gli amanti della montagna. La Cima Falkner, con le sue vie di arrampicata classiche, era una delle mete più ambite e frequentate della zona. La sua trasformazione ha un forte impatto emotivo e simbolico: non solo un pezzo di roccia è andato perduto, ma anche una parte della storia e dell’identità di queste montagne. La comunità alpinistica si interroga ora sulle conseguenze a lungo termine di questi eventi e sulla necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza e alla prevenzione in aree a rischio.

Il futuro della Cima Falkner e delle Dolomiti

La Cima Falkner non sarà più la stessa. Il suo profilo è cambiato, le sue vie di arrampicata sono state compromesse e rese inaccessibili. Questo evento, pur nella sua gravità, è un promemoria della natura dinamica delle montagne. Le Dolomiti, patrimonio UNESCO, sono un paesaggio in continua evoluzione, modellato da forze geologiche potenti e inarrestabili. L’unico modo per affrontare questi cambiamenti è la consapevolezza, lo studio continuo e il rispetto per la montagna, riconoscendone la sua forza e la sua imprevedibilità.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure