
Il virus West Nile torna a far parlare di sé anche nell’estate 2025. Sono 145 i casi confermati nell’uomo, di cui 59 nella forma neuroinvasiva, 75 con febbre, 10 asintomatici individuati grazie alla donazione di sangue, e un solo caso asintomatico emerso al di fuori dei protocolli trasfusionali. Il dato arriva dall’informativa urgente tenuta in Senato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha fatto il punto sull’evoluzione del contagio e sulle misure messe in campo.
A preoccupare è la forma neuroinvasiva, la più grave, che può manifestarsi con encefalite o meningite. «Una persona infetta su 150 può sviluppare una malattia grave – ha spiegato il ministro – ma la mortalità associata a queste forme rimane rara». Eppure, i numeri non possono essere ignorati: 12 decessi registrati finora, distribuiti tra Piemonte (1), Lazio (4) e soprattutto Campania (7). Le regioni più colpite in termini di diffusione sono proprio il Lazio e la Campania.
Il virus, trasmesso principalmente dalle zanzare del genere Culex, ha ormai una presenza endemica nel nostro Paese durante i mesi estivi. «Dal 2018 in poi osserviamo una circolazione costante del virus, sia nell’uomo che negli animali sentinella, in particolare uccelli e cavalli», ha spiegato Schillaci. In totale, il virus è stato rilevato in 37 province distribuite su 10 regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.
Secondo il ministro, però, non si tratta di un’emergenza fuori controllo. «La situazione è sotto controllo, costantemente monitorata e in linea con gli anni precedenti», ha assicurato, pur sottolineando la necessità di rafforzare la prevenzione e la comunicazione ai cittadini.
L’allerta è comunque alta, soprattutto considerando che il virus non si trasmette da persona a persona, ma può compromettere la sicurezza delle trasfusioni di sangue e rappresenta un rischio serio per anziani, immunodepressi e persone con patologie croniche. Le autorità sanitarie invitano quindi la popolazione a proteggersi dalle punture di zanzara, con repellenti, zanzariere, e limitando i ristagni d’acqua nei pressi delle abitazioni.
Mentre proseguono le attività di sorveglianza epidemiologica in tutto il territorio nazionale, il Ministero della Salute ha confermato di essere al lavoro su piani di prevenzione interregionali, in collaborazione con ISS, Regioni e Protezione Civile. L’obiettivo è quello di contenere la diffusione, proteggere le persone più vulnerabili e garantire la sicurezza della rete trasfusionale.