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Addio all’amato dei vip italiani: la morte improvvisa in vacanza con la famiglia

Pubblicato: 06/08/2025 17:45

In ogni città esistono luoghi che raccontano molto più di una semplice storia imprenditoriale: narrano di famiglie, di generazioni, di passioni che resistono nel tempo. Quando una figura centrale di questi racconti scompare, il vuoto che lascia è collettivo, perché quel nome non rappresenta solo una persona, ma una parte dell’identità condivisa da un’intera comunità.

E così, in questi giorni di piena estate, una notizia ha colpito profondamente chi conosceva, anche solo di nome, uno dei simboli più autentici della ristorazione locale. Non si tratta solo della perdita di un uomo, ma della rottura di un filo che teneva insieme storia, sapori e memorie vissute dentro un ristorante che, per molti, è sempre stato sinonimo di casa.

Addio a Davide Fanciullacci, volto del ristorante Donatello

È scomparso Davide Fanciullacci, 53 anni, stroncato da un malore improvviso mentre si trovava in vacanza a Pantelleria. Con la madre Katia e il fratello Riccardo, Davide portava avanti la gestione del ristorante Donatello, storico locale di via Augusto Righi a Bologna, fondato nel 1903 dalla famiglia Fanciullacci. Un’eredità centenaria che Davide aveva preso in mano con passione e dedizione, soprattutto dopo la morte del padre Ferruccio nel 2020, anche lui figura centrale nella storia del locale.

Le pareti del Donatello raccontano da sole i volti e i nomi che negli anni hanno scelto questo posto come tappa fissa: artisti, attori, sportivi. Solo un mese fa, anche Alice Cooper vi aveva cenato dopo un concerto. Prima di lui, nomi come Mirella FreniRaf VallonePaolo Polii ragazzi de Il Volo. Ogni angolo del ristorante è un pezzo di storia vissuta, resa possibile da chi, come Davide, sapeva accogliere ogni cliente con calore e semplicità.

Una figura amata da tutti

“Insieme al fratello Riccardo e alla mamma Katia, Davide ha portato avanti con passione e orgoglio la lunga storia del Donatello”, ha scritto l’Ascom di Bologna in una nota. Dopo la scomparsa del padre, era diventato un punto di riferimento ancora più saldo, raccogliendo il testimone con senso di responsabilità e con uno stile personale, fatto di attenzione e spontaneità.

Davide non era solo un ristoratore, ma “un autentico padrone di casa, capace di accogliere ogni ospite con calore e genuinità”, come si legge ancora nel comunicato. Chiunque varcasse quella porta si sentiva parte di qualcosa di più grande, accolto non da un esercente, ma da un amico.

Il ricordo di Confcommercio

“La scomparsa di Davide ci lascia sgomenti”, hanno dichiarato Enrico PostacchiniGiancarlo Tonelli e Roberto Melloni, rappresentanti di Confcommercio Ascom Bologna. “Con lui perdiamo non solo un imprenditore appassionato, ma soprattutto un uomo straordinario. La sua simpatia, la sua capacità di ascoltare e far sentire tutti a casa ha lasciato un segno indelebile”.

Ora il testimone passa, ancora una volta, alla madre Katia e al fratello Riccardo. Toccherà a loro proseguire una storia che ha superato un secolo, con la stessa passione che ha guidato Davide fino all’ultimo giorno.

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