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“Ci ho pensato tanto, devo dirlo”. Simona Cinà morta in piscina, l’amica rompe il silenzio

Pubblicato: 06/08/2025 12:03

Simona Cinà, vent’anni appena e un sorriso che accendeva ogni stanza: ora è il suo ricordo a riempire le cronache e, soprattutto, i cuori di chi le voleva bene. La sua scomparsa improvvisa durante una festa in piscina a Bagheria ha scatenato un’ondata di dolore, ma anche una marea di commenti e supposizioni che stanno travolgendo i social. In mezzo a questo caos, una voce si è alzata forte e chiara: quella della sua amica più cara, stanca di silenzi e giudizi, pronta a raccontare la verità, fatta di emozioni e rispetto.

Il web, si sa, può trasformare ogni tragedia in un talk show. In queste ore, il lutto per Simona si è intrecciato con un flusso continuo di commenti, ipotesi e giudizi che spesso feriscono chi resta. Ed è proprio per questo che Francesca Evola, amica del cuore di Simona, ha deciso di rompere il silenzio. La sua confessione, affidata a Facebook, è diventata immediatamente virale tra chi cerca un po’ di umanità in mezzo al brusio.

Francesca, l’amica che ha scelto di parlare

“Ci ho messo un po’ a trovare il coraggio, ma per te questo ed altro”, scrive Francesca. Lei era una delle presenze più costanti nella vita di Simona, e il suo post è un vero grido dal cuore. Racconta di aver letto di tutto in questi giorni: “Ho letto di tutto, anche da chi ipotizza chi tu sia stata, come ti comportassi.” Ma il dolore che si prova nel vedere il nome della propria amica trascinato online non si dimentica facilmente. “È stato come essere colpiti due volte – ha scritto –. Prima da una realtà che non vogliamo accettare. Poi da persone che non hanno nemmeno il rispetto di tacere.”

Rispetto e silenzio: il messaggio che scuote i social

Francesca lancia un appello accorato: rispetto, silenzio, meno opinioni e più empatia. Non solo per Simona, ma per tutte le persone coinvolte. “Rabbia per non averti più. Rabbia per non poter fare più niente. Rabbia per chi ha voluto trasformare una tragedia in uno spettacolo da commentare. Rabbia per chi ha cercato colpevoli tra chi ti voleva bene, tra chi ti era accanto ogni giorno. E rabbia anche con me stessa”, scrive senza filtri, lasciando trasparire anche i suoi sensi di colpa: “E se fossi rimasta un po’ di più? E se avessi notato qualcosa?”.

Mentre la città si divide tra chi piange e chi indaga, la famiglia di Simona cerca risposte concrete. Ieri, per oltre tre ore, i parenti sono stati ascoltati nella caserma dei carabinieri di Bagheria. Alla fine, un ringraziamento alle forze dell’ordine e la fiducia nell’attesa dell’autopsia, prevista per domani. Intanto, i primi accertamenti medici sono stati effettuati e la ricostruzione della dinamica della tragedia va avanti, pezzo dopo pezzo.

Indagini e verità: l’attesa di una famiglia

Non solo dolore: ora la vicenda di Simona è anche un caso giudiziario. È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo, e il pm Raffaele Cammarano ha incaricato ben quattro medici legali per seguire gli accertamenti. L’obiettivo? Fare chiarezza, senza lasciare nulla al caso.

La procura di Termini Imerese, nel frattempo, ha smentito alcune voci: nella villa c’erano alcolici, e alcuni presenti hanno provato a salvare Simona non appena si sono accorti della situazione. Tra oggi e domani, l’esame radiologico potrà forse offrire i primi dettagli utili – “potrebbe già dare prime indicazioni, rivelando la presenza di eventuali fratture o lesioni compatibili con l’annegamento o altri traumi”, come spiega un esperto a Fanpage.it. Ma, in attesa della verità, resta un dolore che non si può spiegare, quello di un’amica che ha perso troppo presto chi le era più vicino.

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