
In un’epoca in cui l’attenzione alla cura personale è in costante crescita, ci si affida sempre più spesso a centri specializzati per trattamenti estetici, benessere e relax. Ma non sempre ciò che appare come un semplice momento di piacere si traduce in un’esperienza positiva. Quando la fiducia dei consumatori viene tradita, le conseguenze possono essere pesanti — sia per la salute fisica che per la sicurezza pubblica in generale.
È proprio in questo contesto che si inserisce una vicenda che ha generato forte allarme tra i residenti e ha spinto le autorità a intervenire con decisione. Una storia che mette al centro non solo i diritti dei clienti, ma anche la necessità di garantire il rispetto delle normative sanitarie e commerciali da parte di tutti gli operatori del settore.

Cosmetici non a norma in un salone di bellezza
A Treviso, in zona via Roma, un salone di bellezza gestito da cittadini di origine cinese è finito nel mirino delle autorità. Tutto è partito a luglio, quando alcuni clienti, dopo trattamenti apparentemente ordinari, hanno cominciato a notare gravi reazioni: irritazioni cutanee, bruciori e, nei casi più gravi, la perdita di intere ciocche di capelli.
“Mi sono trovato con una ciocca intera in mano mentre facevo la doccia”, ha raccontato una delle persone coinvolte, descrivendo il disagio fisico e psicologico subito. A fronte di diverse segnalazioni, il Nucleo di tutela del consumatore della polizia locale, insieme agli operatori del SISP dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, ha avviato un’ispezione nei locali del centro.
Prodotti sequestrati e controlli estesi
I risultati dei controlli hanno confermato i timori iniziali. All’interno del salone sono stati trovati prodotti cosmetici non autorizzati, contenenti ingredienti vietati dal Regolamento europeo CE 1223/2009. Si trattava di shampoo, lozioni e creme non adatte all’uso professionale e potenzialmente dannose per la salute.
Le sostanze contenute in questi cosmetici sarebbero, secondo le prime ricostruzioni, all’origine dei danni riportati dai clienti. Le autorità hanno proceduto con il sequestro immediato dei prodotti, e nel frattempo stanno valutando la possibile sospensione dell’attività, in attesa dei risultati completi delle analisi di laboratorio.
Cresce la richiesta di controlli e tutele
Le ispezioni sono state poi estese ad altri esercizi della zona, tra cui due centri estetici, un salone di parrucchieri, oltre a bar e ristoranti. L’obiettivo è accertare il rispetto delle normative in tutti i settori legati alla salute e al benessere dei cittadini.
Il sindaco Mario Conte ha commentato duramente l’accaduto, collegando l’episodio a un più ampio problema di sicurezza urbana e di rispetto delle regole. Anche Confartigianato Imprese Marca Trevigiana è intervenuta con fermezza: “Non possiamo permettere che chi lavora fuori dalle regole metta a rischio la salute dei cittadini e screditi un’intera categoria”, ha dichiarato l’associazione.
Possibili azioni legali in arrivo
Intanto, i clienti colpiti stanno valutando l’ipotesi di un ricorso collettivo per danni fisici e morali. Dermatiti, alopecia e ripercussioni psicologiche sono tra le conseguenze più gravi segnalate. Una vicenda che potrebbe avere strascichi legali importanti e che ha già acceso i riflettori su un settore che necessita di maggiore vigilanza.