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“Il Ponte sullo Stretto si fa, è ufficiale”. L’annuncio di Salvini: “Ecco entro quando, funzionerà così”

Pubblicato: 06/08/2025 13:55

Si è fatta attendere, ma alla fine è arrivata: alle 13.16 del 5 agosto 2025 è scattata la fumata bianca per il Ponte sullo Stretto. A renderla pubblica, con grande entusiasmo, è stato Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, che ha definito quella di ieri «una giornata storica». Il Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ha infatti approvato il progetto definitivo del ponte, corredato da un’articolata documentazione tecnica. Presente alla riunione anche la premier Giorgia Meloni.

L’annuncio è stato dato in grande stile, con Salvini che ha raggiunto la sala stampa dopo aver anticipato la notizia sui social. «Il ponte a campata unica più lungo al mondo», ha detto, visibilmente emozionato. «Non è un punto d’arrivo ma un punto di partenza – ha aggiunto –. Questa approvazione arriva dopo due anni e mezzo di lavoro costante». Per il leader della Lega, questo via libera segna un cambio di passo non solo ingegneristico, ma politico, economico e culturale.

Il ponte sullo Stretto di Messina, secondo Salvini, rappresenta una svolta per tutto il Mezzogiorno: «Sarà parte della risoluzione dei problemi del Sud. Gli studi parlano di 120 mila unità lavoro l’anno e di un enorme vantaggio ambientale. È la più grande opera pubblica dell’Occidente attualmente in programmazione».

Nel progetto, presentato dal Ministero delle Infrastrutture, rientrano anche nuove opere di mobilità urbana. «Ci sarà la metropolitana dello Stretto, con tre fermate sul fronte messinese – ha spiegato Salvini –. Collegherà studenti, pendolari, turisti». Un progetto che punta non solo alla mobilità ma alla trasformazione del territorio in chiave moderna e sostenibile.

Interessante anche la distribuzione geografica dell’impatto economico dell’opera. Non sarà solo il Sud a beneficiarne: «La prima regione per coinvolgimento di imprese sarà la Lombardia», ha dichiarato Salvini. Poi verranno Veneto, Emilia-Romagna, Lazio. Un piano industriale che si annuncia nazionale e trasversale, coinvolgendo le eccellenze italiane del settore delle costruzioni e della progettazione.

Ma a livello formativo, sarà Sicilia e Calabria a essere il vero cuore pulsante dell’intervento. «Parliamo delle due regioni con i più alti tassi di disoccupazione giovanile – ha detto Salvini –. Oggi un ingegnere che si laurea lì può scegliere, purtroppo, dove emigrare. Noi vogliamo che possa scegliere di restare». Il progetto prevede infatti percorsi formativi dedicati e investimenti paralleli sul capitale umano.

Il vicepremier ha anche ricordato che l’investimento sulle infrastrutture del Sud non si ferma al ponte: «In Sicilia e Calabria stiamo mettendo oltre il doppio di quanto costa il ponte, tra strade, ferrovie e soprattutto infrastrutture idriche». L’opera, insomma, viene presentata come parte di una strategia più ampia di rilancio economico e ambientale del Sud.

A chi teme uno spreco di denaro pubblico, Salvini ha risposto con un dettaglio molto discusso: «Alle imprese sono garantiti 1,5 miliardi se l’opera non si farà». Una clausola che punta a blindare la realizzazione del ponte, evitando quanto accaduto in passato con i progetti abortiti e i contenziosi legali successivi.

Mentre si aprono le prospettive per l’inizio dei lavori, resta alta anche la tensione politica, con critiche da parte delle opposizioni, ambientalisti e associazioni locali. Ma per Salvini, ieri, è stata una vittoria personale. Una firma attesa da decenni, che ora potrebbe diventare – dopo mille rinvii e ripensamenti – una delle più ambiziose scommesse infrastrutturali del Paese.

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