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“Prendetelo, è lui!”. Arrestato il superlatitante italiano: era dal dentista, l’hanno riconosciuto

Pubblicato: 06/08/2025 20:27

Ci sono casi di cronaca giudiziaria che attirano l’attenzione pubblica per la loro portata internazionale, ma anche per il lavoro complesso e silenzioso che si cela dietro una cattura. Quando un’indagine si estende oltre i confini nazionali, coinvolgendo più corpi investigativi e un fitto intreccio di cooperazioni, ogni passo deve essere calibrato con precisione. E quando si tratta di un soggetto considerato pericoloso, il rischio è sempre elevato.

A rendere questi interventi ancora più delicati è il profilo del ricercato: uomini che vivono sotto copertura, spesso protetti da reti criminali e falsi documenti, capaci di spostarsi da un Paese all’altro cercando di sfuggire alla giustizia. In alcuni casi, però, anche il piano più elaborato può crollare davanti a un’indagine ben coordinata.

Arrestato in una clinica odontoiatrica a Barcellona

È stato bloccato in Spagna, all’interno di una clinica odontoiatrica di BarcellonaMassimiliano Del Vecchio42 anni, ricercato da tempo in quanto considerato uno dei latitanti più pericolosi inseriti nell’elenco del Ministero dell’Interno. L’arresto è avvenuto grazie a un’operazione congiunta dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Latina e delle autorità spagnole, in particolare l’Equipo de Huidos de la Justicia della Guardia Civil, con il supporto di Eurojust.

Del Vecchio si era nascosto sotto falsa identità e si era stabilito nel cuore della Catalogna, tentando di condurre una vita lontana dai sospetti. Ma gli investigatori italiani non avevano mai smesso di seguirne le tracce, stringendo il cerchio attraverso un attento lavoro di monitoraggio.

Collegamenti con il traffico di droga tra Lazio e Roma

Nato e cresciuto nel territorio del Pontino, Del Vecchio era destinatario, dal novembre 2023, di un provvedimento restrittivo emesso dalla procura distrettuale antimafia nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri di Latina. Era gravemente indiziato di essere a capo di un’organizzazione dedita al narcotraffico, con operatività nella zona di Fondi e contatti stabili con cartelli criminali attivi nella Capitale.

Il suo nome era finito sotto la lente degli investigatori nel quadro di un’inchiesta di ampio respiro, finalizzata a colpire la rete di traffico di stupefacenti che, secondo gli inquirenti, faceva da ponte tra il sud del Lazio e alcuni ambienti malavitosi romani. Il sospetto è che gestisse una fetta importante delle rotte locali, garantendo il passaggio di droga attraverso canali consolidati.

Indagini e cooperazione internazionale

La sua individuazione è stata resa possibile da un’intensa attività di cooperazione giudiziaria e investigativa, che ha visto coinvolti anche il servizio per la cooperazione internazionale di polizia e l’analisi delle reti digitali, con attività di web patroling e il monitoraggio dei rapporti sociali e professionali mantenuti dal latitante anche all’estero.

Il successo dell’operazione è stato definito un risultato strategico, frutto del coordinamento tra autorità italiane e spagnole. Adesso, per Massimiliano Del Vecchio, si aprirà la strada dell’estradizione e del processo in Italia, dove dovrà rispondere delle accuse a suo carico. Un arresto che rappresenta un duro colpo per le organizzazioni criminali attive sul territorio.

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