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Putin ha deciso, svolta nella guerra: l’incontro con gli Stati Uniti cambia tutto

Pubblicato: 06/08/2025 14:48

Potrebbe sembrare un passo verso una de-escalation diplomatica, ma la realtà sul campo racconta un’altra storia. Mentre si discute a porte chiuse di possibili accordi tra Mosca e Washington, le bombe continuano a cadere sull’Ucraina. L’iniziativa diplomatica arriva in un momento cruciale per gli equilibri geopolitici internazionali, con la guerra in Ucraina ancora in pieno svolgimento e nuove tensioni legate alle forniture energetiche.

Nel cuore del conflitto, il Cremlino ha ospitato un lungo faccia a faccia tra Vladimir Putin e Steve Witkoff, l’inviato speciale della Casa Bianca. L’incontro, durato circa tre ore, si è svolto nella giornata del 6 agosto nel palazzo presidenziale russo, sotto l’occhio attento delle cancellerie occidentali. A riportarlo è stata l’agenzia Ria Novosti, secondo cui le trattative si sarebbero concentrate su “questioni strategiche di interesse comune”.

Ipotesi di tregua aerea ma bombe su Zaporizhzhia e Odessa

Secondo quanto riferito da Bloomberg, Mosca starebbe valutando la possibilità di proporre agli Stati Uniti una tregua aerea con l’Ucraina. Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe segnare una svolta nei rapporti tra le due potenze, ma che al momento rimane solo sul piano teorico.

Nel frattempo, però, la guerra sul terreno non accenna a fermarsi. Durante la notte, un raid russo ha colpito un resort a Zaporizhzhia, provocando due morti e quattordici feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Le esplosioni hanno completamente devastato la struttura, che si trovava nella zona sudorientale della città.

Sempre nella notte, un attacco ha danneggiato un importante gasdotto a Odessa, lasciando 2.500 persone senza fornitura. Le autorità locali parlano di un attacco deliberato volto a colpire le infrastrutture civili, aggravando ulteriormente la situazione della popolazione.

Nuove sanzioni in arrivo dagli Stati Uniti

Secondo il Financial Times, l’ex presidente Donald Trump – in vista delle elezioni – starebbe valutando nuove sanzioni mirate contro la “flotta ombra” delle petroliere russe, utilizzate da Mosca per aggirare le restrizioni commerciali imposte dall’Occidente. Una mossa che avrebbe l’obiettivo di bloccare i flussi economici del Cremlino e di indebolire la capacità bellica russa sul medio periodo.

Mentre i segnali di apertura si scontrano con la brutalità della guerra, la tensione internazionale rimane altissima, con un equilibrio sempre più fragile tra diplomazia e conflitto aperto.

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