Vai al contenuto

Sgozza e sventra il vicino di casa nel parco, la confessione shock: “Sono stato io”. Orrore puro

Pubblicato: 06/08/2025 15:29

I parchi pubblici, simbolo di quiete e di socialità, possono talvolta trasformarsi nel teatro di episodi inaspettati e sconvolgenti. Luoghi attraversati da famiglie, corridori e studenti, diventano all’improvviso scenario di violenza inspiegabile, spezzando quella fragile illusione di sicurezza che spesso accompagna le routine quotidiane.

Quando un fatto di sangue interrompe la normalità, la prima reazione è l’incredulità. I cittadini si interrogano, temono di trovarsi davanti a un pericolo più grande, e le forze dell’ordine sono chiamate a rispondere con prontezza e precisione. Ma non sempre le risposte arrivano subito, e il tempo necessario per ricostruire la verità si riempie di ipotesi, sospetti, inquietudine collettiva.

La violenza esplosa nel parco di Pont-de-Metz, nel Nord della Francia, ha scosso profondamente la comunità locale. Un uomo di 27 anni, arrestato poche ore dopo il delitto, ha confessato l’omicidio senza fornire alcuna motivazione. La vittima, un 32enne residente nello stesso quartiere dell’aggressore, stava camminando nel parco quando è stato raggiunto da numerose coltellate che ne hanno provocato la morte sul posto.

Secondo quanto riportato dalla procura, l’aggressore avrebbe infierito con particolare brutalità: la vittima è stata sgozzata, sventrata e lasciata in una posa inquietante, con le braccia posizionate dietro la testa. Una prima versione della polizia parlava persino di un corpo sistemato «a forma di croce». Il delitto è stato scoperto lunedì mattina da una giovane donna che passeggiava col cane.

Un cadavere mutilato e un quartiere sconvolto

L’autopsia ha confermato che la morte è stata causata da colpi al cuore e al volto, e che l’aggressione ha incluso anche una profonda ferita all’addome. «Sembrava un film dell’orrore», ha dichiarato il sindaco di Pont-de-Metz, Loïc Bulant, commentando quanto visto dagli agenti intervenuti sul posto. Gli inquirenti hanno parlato di una scena talmente cruenta da lasciare sconvolti anche gli operatori più esperti.

Determinante per risalire al responsabile è stato il ritrovamento del suo telefonino vicino al cadavere. L’uomo, arrestato poco dopo, risiede nel quartiere Petit-Saint-Jean di Amiens, lo stesso dove abitava la vittima. Nonostante la vicinanza, pare che i due non si conoscessero personalmente. L’arrestato ha confermato questa versione agli inquirenti, aggiungendo solo che la vittima «era del suo quartiere, ma non la conosceva».

Dubbi sul movente e timori per un possibile disturbo psichiatrico

L’assenza di un movente ha accresciuto le paure tra gli abitanti, che nei momenti successivi all’omicidio hanno temuto la presenza di un serial killer. Solo con la confessione del 27enne si è ristabilita una parziale tranquillità nella zona. Ma restano ancora molti interrogativi: se davvero l’aggressione sia stata casuale o se alla base ci siano problemi di natura psichiatrica.

Le autorità stanno indagando anche su eventuali precedenti o segnalazioni legate al comportamento dell’uomo. La comunità di Pont-de-Metz, intanto, resta sotto choc, costretta a fare i conti con una violenza inspiegabile e brutale che ha interrotto per sempre la normalità di un luogo considerato sicuro.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure