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“Un morto, altri nove in ospedale”. Tragedia spaventosa in Italia: cos’avevano mangiato poco prima

Pubblicato: 07/08/2025 22:27

Luigi Di Sarno, 52 anni, è morto dopo aver consumato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un venditore ambulante sul lungomare di Diamante, nota località turistica della costa tirrenica calabrese. Lo stesso panino è stato mangiato da almeno altre nove persone, tra cui due donne di 40 anni e due ragazzi di 17, ora ricoverati in terapia intensiva all’ospedale di Cosenza. L’uomo, dopo aver accusato malesseri, si era messo in viaggio verso Napoli con la famiglia, ma si è sentito male a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è morto poco dopo.

Il decesso ha acceso un nuovo allarme in Italia per una possibile intossicazione da botulino, pochi giorni dopo il caso che ha coinvolto otto persone a Cagliari, tra cui un bambino di 11 anni ancora ricoverato in gravi condizioni. Con i nuovi ricoveri registrati in Calabria, i casi sospetti salgono complessivamente a diciassette.

Dal Tirreno cosentino, dove si sospetta abbia avuto origine il focolaio, stanno emergendo ulteriori casi con sintomi compatibili con il botulino. Il primario di terapia intensiva Andrea Bruni ha annunciato l’arrivo da Roma di sette fiale di siero antitossina botulinica, una da usare immediatamente e sei di scorta, rese disponibili grazie all’intervento del presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.

In seguito agli episodi di intossicazione alimentare, la Procura di Paola, guidata dal procuratore Domenico Fiordalisi, ha aperto un’inchiesta e disposto il sequestro del camioncino di street food dove sono stati venduti i panini. Intanto, l’Azienda ospedaliera di Cosenza ha convocato una conferenza stampa per aggiornare i cittadini sulle condizioni dei ricoverati, sulle misure sanitarie adottate, e per fornire indicazioni utili per riconoscere i sintomi legati alla tossina botulinica.

Secondo le testimonianze dei familiari, i pazienti hanno cominciato a manifestare annebbiamento della vista, nausea e vomito poche ore dopo aver mangiato il panino. Trasportati d’urgenza in ospedale, si trovano ora sotto stretto controllo in terapia intensiva. I medici hanno immediatamente attivato i protocolli per sospetto botulismo, in attesa dei risultati ufficiali delle analisi di laboratorio.

Il caso calabrese si aggiunge a quello avvenuto in Sardegna durante la Fiesta Latina di Monserrato, dove un bambino ha contratto una forma grave di botulismo dopo aver mangiato un taco con salsa guacamole. Trasferito in elicottero a Roma, è ora ricoverato al policlinico Gemelli in terapia intensiva pediatrica. I medici hanno programmato una tracheostomia per facilitare la respirazione, ma restano incerte le condizioni neurologiche del piccolo.

Le analisi preliminari sulla guacamole contaminata hanno portato a una serie di azioni precauzionali: Metro Italia ha ritirato dal commercio tutta la polpa di avocado usata per la preparazione della salsa. Anche in questo caso è stata aperta un’inchiesta e l’organizzatore della manifestazione è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Cagliari.

I medici del Brotzu hanno confermato otto casi accertati di intossicazione da botulino legati all’evento sardo. Tre dei quattro pazienti inizialmente ricoverati nel reparto di Neurologia sono stati dimessi, mentre continuano le indagini sui campioni sequestrati da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza di evitare alimenti conservati male, soprattutto durante eventi pubblici o acquistati da venditori ambulanti.

Cresce la preoccupazione per la sicurezza alimentare in Italia, con richieste di maggiori controlli sui prodotti freschi e deperibili venduti al dettaglio. Gli esperti invitano i cittadini alla massima cautela e a prestare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti, soprattutto con il caldo estivo che può aumentare il rischio di proliferazione batterica.

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