
Una leggera vibrazione, appena percepibile, ha attraversato le stanze addormentate di un paese abruzzese incastonato tra i boschi e le alture. I vetri hanno tremato per un istante, le porte hanno scricchiolato. Poi tutto è tornato come prima, ma non per chi si è svegliato di colpo, con il cuore che batteva più forte del silenzio.
Qualcuno ha scritto in fretta sui gruppi locali, altri hanno controllato i sismografi online. Nessun allarme, nessun rumore oltre a quello dell’ansia. Il paesaggio notturno è rimasto immobile, ma in profondità qualcosa si era mosso.

Il terremoto è stato registrato alle 23:56 del 6 agosto, nella zona di Villalago, in provincia dell’Aquila. La scossa, di magnitudo 3.1, si è verificata 2 chilometri a ovest del centro abitato, con una profondità di 18 chilometri nel sottosuolo.
Evento localizzato dall’INGV, nessun danno
La rilevazione è stata effettuata dalla Sala Sismica dell’INGV di Roma, che ha confermato l’assenza di scosse successive. L’evento rientra nei parametri della normale attività sismica appenninica, che interessa regolarmente quest’area interna dell’Abruzzo.
Non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali non hanno ricevuto richieste di intervento e la situazione è sotto controllo. I tecnici dell’Istituto continueranno il monitoraggio nelle ore successive per escludere eventuali repliche.