Vai al contenuto

Simona Cinà, il fratello rompe il silenzio dopo l’autopsia: parole durissime

Pubblicato: 07/08/2025 16:15

Simona Cinà, la giovane siciliana trovata senza vita dopo una festa di laurea, ha lasciato un vuoto profondo in chi la conosceva. La sua storia ha scosso la comunità, trasformando il dolore familiare in una corsa collettiva verso la verità. Ora, è il fratello Gabriele a rompere il silenzio e raccontare la loro attesa, tra fiducia nella giustizia e interrogativi ancora aperti.

La famiglia di Simona si stringe intorno al ricordo della ragazza, affidando ogni speranza agli inquirenti e al lavoro della magistratura. Tutti in attesa di risposte fondamentali: cosa è successo davvero quella notte?

Tra dolore e speranza: la voce della famiglia

La mattina del 6 agosto, Gabriele Cinà si è presentato ai carabinieri di Bagheria, accompagnato da una cugina e dall’ex fidanzato di Simona. Dopo l’incontro con gli investigatori, il fratello ha scelto di parlare davanti ai cronisti: “Ringraziamo i carabinieri e la Procura per l’incontro. È stato utile, ci ha rasserenato sapere che la giustizia è con noi”. Parole che rivelano insieme dolore e fiducia, in una situazione che resta avvolta nell’incertezza.

Simona, vent’anni appena, è stata trovata senza vita al termine di una festa di laurea doppia in una casa presa in affitto per l’occasione. Il caso, gestito dalla Procura di Termini Imerese, è stato subito al centro di domande e ipotesi, con un’indagine avviata per chiarire ogni dettaglio della tragedia.

L’attesa dell’autopsia e i primi risultati

Nelle ore immediatamente successive alla tragedia, il corpo di Simona è stato sottoposto a esami radiologici e Tac, in preparazione dell’autopsia che avverrà giovedì mattina all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo. Questi accertamenti sono considerati cruciali per fare chiarezza sulle cause della morte e dare una prima risposta concreta alla famiglia e agli inquirenti.

La tensione cresce mentre si attende il responso, anche perché i primi rilievi non hanno chiarito in modo definitivo l’origine del decesso. Secondo quanto reso noto dalla Procura, alcuni oggetti trovati nell’appartamento sono stati sequestrati e affidati al Ris di Messina per le analisi scientifiche. Le testimonianze e ogni dettaglio della serata sono ora al centro dell’attenzione investigativa.

Una notte ancora senza risposte

Alcuni dei partecipanti alla festa hanno tentato di prestare i primi soccorsi, ma rimangono dubbi sulle tempistiche e sulle modalità in cui è stato allertato il soccorso. Il contesto della serata e le dinamiche tra i presenti sono oggi uno dei punti chiave su cui si indaga.

Speriamo che l’autopsia dia qualche risposta, aspettiamo e ci affidiamo alla giustizia”, ha ribadito Gabriele Cinà. La complessità del caso è accentuata dall’assenza di ipotesi ufficiali: tutto è ancora oggetto di valutazione, dalle tracce biologiche alle sostanze, dai contatti alle testimonianze raccolte.

Il paese si stringe: tra commozione e richiesta di chiarezza

A Bagheria il dolore è palpabile: Simona era amata e stimata, e la notizia della sua scomparsa ha segnato profondamente chi la conosceva. La famiglia, nella riservatezza più totale, affida la propria richiesta agli avvocati Mario Bellavista e Gabriele Giambrone: massimo rispetto e ricerca della verità.

Nel frattempo, la Procura lavora con discrezione, analizzando tutti gli elementi a disposizione e attendendo gli esiti delle analisi scientifiche. Solo l’autopsia, nei prossimi giorni, potrà forse dare una risposta definitiva su ciò che ha segnato la vita di una ragazza di vent’anni e di una comunità intera.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2025 16:18

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure