
Una vita segnata dalla violenza, una relazione che doveva finire ma che ha continuato a tormentare la vittima fino alla tragica fine. Una donna di 46 anni, di origine marocchina, è stata uccisa a coltellate a Foggia il 7 agosto, a pochi passi dalla sua casa. La sua morte arriva dopo mesi di violenze e minacce da parte dell’ex compagno, già denunciato per maltrattamenti. Una tragica vicenda che evidenzia ancora una volta l’urgenza di un’azione tempestiva contro la violenza domestica.
La vittima: una donna coraggiosa ma sola contro la violenza
La vittima lavorava come cuoca in un ristorante e, a partire da aprile di quest’anno, si era rivolta al centro antiviolenza “Telefono Donna” per chiedere aiuto. La donna aveva raccontato delle violenze subite durante la relazione con il suo ex compagno, che si era dimostrato violento. La decisione di porre fine alla relazione non aveva fermato l’uomo, che aveva iniziato a perseguitarla, seguendola e minacciandola.

Le operatrici del centro avevano convinto la donna a denunciare l’ex compagno. Così è stato, e la denuncia è stata formalizzata nel mese di maggio. Tuttavia, nonostante le sollecitazioni del centro ad allontanarsi dalla città per la sua sicurezza, la donna aveva rifiutato di trasferirsi e restava nella sua casa a Foggia. Le forze dell’ordine non avevano emesso misure cautelari tempestive, nonostante una valutazione di rischio alto inviata dal centro alle autorità. La donna, il 23 luglio, si era rivolta nuovamente al centro dicendo che l’uomo continuava a pedinarla. Eppure, le misure a tutela della vittima non erano state ancora adottate.
Franca Dente, presidente dell’associazione Impegno Donna, sottolinea: “Abbiamo fatto tutti i passi giusti nei tempi giusti. Non ce la possiamo fare da sole. Abbiamo bisogno di una sinergia più stretta tra forze dell’ordine e magistratura. È una sconfitta enorme per noi e per tutte le vittime”.
La dinamica dell’aggressione e l’inazione delle forze dell’ordine
Il 7 agosto, la donna sarebbe stata aggredita per strada dal suo ex compagno. Secondo quanto ricostruito, la vittima si sarebbe accorta della sua presenza e avrebbe avuto il tempo di chiamare la polizia, ma purtroppo gli agenti sono arrivati troppo tardi, quando l’aggressione era già stata consumata. L’uomo, descritto come un connazionale regolare in Italia ma senza fissa dimora, è attualmente ricercato dalle forze dell’ordine. Nonostante fosse destinatario di una misura di divieto di avvicinamento, questo non ha impedito alla violenza di ripetersi con esito tragico.
La vittima viveva da sola in un appartamento nel centro storico di Foggia, e il suo ex compagno aveva già ricevuto una misura cautelare per i suoi comportamenti violenti. Ma, ancora una volta, la protezione legale e istituzionale è risultata insufficiente a prevenire un atto di violenza fatale. Il caso solleva interrogativi sul funzionamento del sistema di protezione e sull’efficacia delle misure cautelari nei confronti di chi ha già un passato di violenza.
Fermato l’ex compagno
Il presunto killer è stato fermato a Roma con l’accusa di aver ucciso la sua ex compagna a Foggia. La vittima, una donna marocchina di 46 anni, è stata accoltellata a morte vicino alla sua casa. L’uomo, individuato dalla polizia, aveva ancora i vestiti sporchi di sangue.