
La vicenda che ha scosso la comunità di Ruislip, nel nord-ovest di Londra, ha rivelato un orrore ben più profondo di quanto inizialmente emerso. Quella che sembrava essere l’efferata azione di due adolescenti si è rivelata la punta di un iceberg, portando alla luce una rete criminale internazionale dedita alla tortura e all’uccisione di gatti, in una macabra “caccia” che si consuma nel mondo digitale.
La confessione e le condanne
Tutto ha avuto inizio il 3 maggio scorso, quando un passante si è imbattuto in una scena agghiacciante in un parco locale. Il ritrovamento ha condotto la polizia a una coppia di adolescenti, un ragazzo e una ragazza, entrambi minorenni. Dopo un’indagine, i due hanno confessato di aver torturato e ucciso gattini, quasi fosse un passatempo. Nel loro “laboratorio dell’orrore”, gli agenti hanno trovato carcasse mutilate e appese, insieme a coltelli e forbici, strumenti che i giovani hanno ammesso di usare per i loro atti di crudeltà. Il ragazzo è stato condannato a 12 mesi di detenzione, mentre la ragazza, all’epoca dei fatti sedicenne, ha scontato 9 mesi.
L’inchiesta della BBC e le reti internazionali
La denuncia ha innescato un’approfondita inchiesta condotta dalla BBC, che ha svelato la natura globale e organizzata di questa atrocità. Le azioni dei due adolescenti londinesi non erano un caso isolato, ma si inserivano in una pratica consolidata che fa capo a una vasta rete internazionale con base in Cina. Queste organizzazioni operano online, dove condividono video agghiaccianti di gatti, spesso cuccioli, che vengono mutilati e uccisi in modo barbaro. L’emittente britannica ha tracciato ventiquattro gruppi di questo tipo solo nel 2025, uno dei quali contava oltre mille affiliati. Si stima che il torturatore più attivo abbia documentato l’esecuzione di circa 200 gattini.
Le chat e le tecniche di tortura
Le chat di questi gruppi online sono una finestra su un abisso di perversione e disumanità. Le conversazioni tra gli adepti sono inquietanti e meticolose. Per chi è alle prime armi, il consiglio è quello di adottare un animale per poi torturarlo. Vengono poi spiegate le tecniche più diffuse per infliggere dolore. Alcuni “veterani” in questa pratica criminale hanno spiegato come utilizzare la corrente elettrica per rianimare un gatto e prolungarne la sofferenza il più possibile. Il sadismo è l’unico motore di queste azioni.
Il coinvolgimento dei minori e i concorsi macabri
Uno degli aspetti più allarmanti emersi dall’inchiesta è l’elevata percentuale di minorenni coinvolti. La BBC ha riportato un messaggio agghiacciante: “Ho 10 anni e mi piace torturare i gatti”. Questo dimostra come la rete criminale sia riuscita a penetrare anche tra i giovanissimi, reclutandoli e istigandoli a compiere atti di violenza estrema. La gravità della situazione è ulteriormente confermata da eventi come il concorso indetto da un gruppo nel settembre 2023, chiamato “100 gatti uccisi”, un macabro evento che premiava chi riusciva a raggiungere un determinato numero di uccisioni.