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Allarme botulino, sequestrato un altro prodotto in tutta Italia: “Ha ucciso una persona, non mangiatelo”

Pubblicato: 08/08/2025 12:59

Un grave caso di intossicazione da botulino ha acceso l’allerta sanitaria in diverse regioni italiane. Dopo il ricovero di più persone con sintomi riconducibili alla tossina botulinica e la morte di un uomo di 52 anni, le autorità hanno avviato una serie di controlli e provvedimenti per limitare il rischio di ulteriori casi. La situazione ha richiesto l’intervento urgente delle forze dell’ordine e delle autorità sanitarie per individuare la fonte dell’avvelenamento.

Il botulino è una delle tossine più pericolose e letali, prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che può contaminare alimenti conservati in modo non corretto. I sintomi, che possono manifestarsi anche a distanza di giorni dal consumo, comprendono difficoltà visive, problemi di parola e deglutizione, oltre a paralisi muscolare. La diagnosi tempestiva e l’intervento medico sono fondamentali per prevenire conseguenze fatali.

Allarme botulino, sequestrato prodotto commerciale in tutta Italia

La Procura della Repubblica di Paola ha disposto il sequestro nazionale di un prodotto commerciale, presumibilmente broccoli, ritenuto all’origine di un grave caso di intossicazione da botulino nel Cosentino. L’allarme è scattato dopo la morte di Luigi Di Sarno, 52 anni, e il ricovero di altre nove persone per sospetta intossicazione.

Il 52enne, originario di Cercola (Napoli), aveva consumato un panino con salsiccia e broccoli acquistato sul lungomare di Diamante. Mentre rientrava in Campania, lungo l’autostrada nei pressi di Lagonegro (Potenza), ha accusato malori improvvisi ed è deceduto prima di poter ricevere soccorso adeguato. Contemporaneamente, nove persone sono state ricoverate nell’ospedale di Cosenza per sintomi riconducibili alla tossina botulinica, sette delle quali in terapia intensiva.

Le indagini della Procura, coordinata dal magistrato Domenico Fiordalisi, hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due titolari di un’attività ambulante. Il veicolo usato per la vendita è stato posto sotto sequestro per accertare se la contaminazione abbia interessato altri lotti o se si sia verificata durante la vendita.

Gli accertamenti sono affidati ai Carabinieri del Nas e all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, che stanno effettuando analisi approfondite sui prodotti trovati nel furgoncino. Parallelamente, è stata disposta l’autopsia sul corpo di Luigi Di Sarno, esame affidato all’Istituto di medicina legale di Catanzaro.

Sintomi e interventi medici

Luigi Di Sarno si era rivolto in un primo momento a una clinica privata a Belvedere Marittimo, dove gli è stato consigliato di recarsi in una struttura più attrezzata. Durante il trasferimento, però, si è sentito male in modo grave, provocando la chiamata al 118 e l’intervento di un’eliambulanza, ma l’uomo è deceduto prima di arrivare in ospedale.

I medici che seguono gli altri pazienti hanno somministrato a cinque di loro il siero immune antitossina botulinica, una cura salvavita arrivata da Taranto e Roma. Le condizioni di alcuni restano critiche, ma sono costantemente monitorati.

Il Ministero della Salute, intervenuto con una nota ufficiale, ha confermato l’attivazione immediata di tutti i protocolli sanitari per far fronte a questa emergenza. Il capo del Dipartimento della prevenzione, Maria Rosaria Campitiello, ha sottolineato l’efficacia della rete nazionale per la distribuzione degli antidoti e la necessità di rispettare rigorosamente le norme per la preparazione e conservazione degli alimenti.

Indicazioni e prevenzione

La tossina botulinica si sviluppa soprattutto in conserve casalinghe mal preparate, come quelle sottovuoto, in olio o acqua, mentre i casi legati a prodotti industriali sono rari. I primi sintomi, che possono manifestarsi tra le 6 ore e i 15 giorni dall’assunzione, includono difficoltà visive, paralisi muscolare, difficoltà nel parlare e deglutire, e secchezza delle mucose.

Nonostante la gravità della malattia, se diagnosticata tempestivamente la guarigione è possibile, anche se può richiedere settimane o mesi di cure.

Le autorità sanitarie invitano alla massima cautela e a segnalare tempestivamente eventuali casi sospetti, per evitare ulteriori vittime e limitare la diffusione del pericolo.

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