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Italia, 20enne trovato morto su uno yacht: “Una fine orribile, nessuno poteva prevederlo”

Pubblicato: 08/08/2025 15:04

Una tranquilla giornata estiva può trasformarsi in pochi istanti in un dramma inatteso, capace di spezzare vite e lasciare dietro di sé dolore e domande. Gli incidenti in mare, seppur meno frequenti rispetto a quelli su strada, hanno spesso conseguenze tragiche, soprattutto quando si verificano in ambienti chiusi e isolati, dove i soccorsi possono impiegare più tempo per intervenire. A bordo di un’imbarcazione, ogni guasto può rivelarsi un pericolo nascosto, reso ancora più insidioso dalla difficoltà di percepirne immediatamente la gravità.

Il mare, simbolo di libertà e avventura, può talvolta celare rischi invisibili. Tra questi, uno dei più subdoli è rappresentato dalle esalazioni tossiche, che possono diffondersi senza odore né colore, ma con effetti letali in pochi minuti. La combinazione di spazi ristretti, scarsa ventilazione e apparecchiature elettriche difettose è un fattore di rischio che non va mai sottovalutato, anche da parte dei diportisti più esperti.

Il ritrovamento nella Marina di Portisco

Questa mattina, venerdì 8 agosto, il corpo senza vita di un ragazzo di circa vent’anni è stato trovato a bordo di una barca ormeggiata nella Marina di Portisco, in Costa Smeralda. L’allarme è scattato intorno a metà mattinata, con il rapido intervento della polizia scientifica, dei vigili del fuoco e della Capitaneria di porto, che hanno immediatamente avviato i rilievi.

Le prime ipotesi al vaglio degli inquirenti parlano di una possibile intossicazione dovuta a gas nocivi, probabilmente sprigionatisi a seguito di un malfunzionamento della batteria di bordo. In un ambiente chiuso come quello di una cabina, guasti di questo tipo possono produrre monossido di carbonio, idrogeno solforato o altri vapori corrosivi, capaci di accumularsi rapidamente e rendere impossibile la fuga.

Le verifiche tecniche e l’attesa per l’autopsia

Gli investigatori stanno concentrando l’attenzione sull’impianto elettrico dell’imbarcazione, cercando di capire se vi siano state dispersioni di gas inodore e incolore, come il monossido di carbonio, noto per la sua capacità di impedire al sangue di trasportare ossigeno. In questi casi, la perdita di coscienza può avvenire in pochi istanti e, senza un intervento immediato, l’esito è quasi sempre fatale.

Per fare chiarezza, sono stati disposti accertamenti tecnici approfonditi e l’esame autoptico, che dovrà stabilire le cause esatte della morte. Il giovane, secondo le prime informazioni, sarebbe originario della Sardegna. La comunità attende ora risposte, mentre il porto è ancora scosso da una tragedia che ha trasformato una mattina d’estate in un giorno di lutto.

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