
Jannik Sinner ha raggiunto un traguardo importante, qualificandosi per la terza volta consecutiva alle ATP Finals, il prestigioso torneo dei Maestri, dove si confronterà con i migliori sette tennisti del mondo che lo seguono in classifica. Si tratta di una notizia fantastica, soprattutto per come è maturata.
Il risultato assume infatti un valore eccezionale se si considera che Sinner ha centrato la qualificazione avendo disputato solo cinque tornei in questa stagione, esattamente la metà rispetto ai dieci tornei giocati dal n.2 al mondo, Carlos Alcaraz. Questo a causa dei tre mesi di squalifica comminati dalla Wada per il caso Clostebol. Si temeva che lo stop potesse nuocergli, invece è tornato più forte di prima.
Un risultato straordinario
Il 24enne italiano può vantare nel suo palmares due vittorie Slam in questa stagione – Australian Open e Wimbledon – oltre alla finale al Roland Garros e nel torneo Master 1000 di Roma. Una stagione strepitosa, che lo porta a Torino per la terza volta consecutiva dopo la finale persa nel 2023 e il titolo conquistato nel 2024 davanti al pubblico di casa.

Sinner, che aveva già partecipato alle ATP Finals nel 2021 come alternate, ha un eccellente record nel torneo: 10 vittorie e 2 sconfitte, una contro Medvedev nel round robin del 2021 e l’altra nella finale 2023 contro Djokovic.
Gli altri italiani e la corsa alle Finals
Un’altra notizia che spicca è la conferma che, insieme ad Alcaraz. Sinner sarà quasi sicuramente una delle prime due teste di serie alle Finals. La quarta posizione nella Race è ora occupata da Ben Shelton, grazie a una serie di vittorie importanti contro Fritz, Djokovic e Draper. Alexander Zverev mantiene saldo il terzo posto, ma resta a oltre 2.300 punti di distanza da Sinner.
Lorenzo Musetti si conferma invece in nona posizione, a soli 75 punti dall’ottavo posto di De Minaur, il che mantiene viva la speranza di vedere due azzurri disputare l’edizione 2025 delle ATP Finals. Se Sinner si conferma a livelli stratosferici, dietro di lui ci sono molti tennisti in crescita, a cominciare da Flavio Cobolli, capace di raggiungere il numero 17 nel ranking mondiale. E l’Italia sogna.