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“Sono raddoppiati!”, ancora morti in tutta Italia: è allarme per la malattia che fa paura

Pubblicato: 08/08/2025 14:08

La recente diffusione di una malattia sta creando preoccupazione in diverse regioni italiane, in particolare nel centro e nel sud del paese. Le province di Latina e Caserta sono tra le più colpite, con un numero di contagi che continua a crescere nonostante le misure preventive adottate. Questo focolaio ha già causato 16 decessi dall’inizio dell’anno, con le ultime due vittime registrate giovedì scorso: una donna di 83 anni a Pontinia e un uomo di 87 anni a Reggio Calabria. Quest’ultimo caso segna il primo decesso nella regione Calabria.

Contrariamente alle stagioni passate, in cui l’incidenza della malattia tendeva a diminuire con l’arrivo di agosto, quest’anno il tasso di infezioni non accenna a rallentare. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi totali sono saliti a 173, quasi il doppio rispetto alla settimana precedente, un aumento notevole nonostante le disinfestazioni a tappeto ordinate dai sindaci di molte città. Il virus ha ormai raggiunto anche le immediate vicinanze di Roma, con un caso accertato all’Infernetto, a sud della capitale.

La malattia e la sua diffusione

Il virus del Nilo occidentale, o West Nile, è un’infezione di origine tropicale che ha fatto la sua comparsa in Italia nel 2008 e da allora non è mai scomparsa. Sebbene in passato i focolai fossero più frequenti nelle regioni del nord, in particolare nella Pianura Padana e in Veneto, quest’anno la diffusione si sta spostando verso il centro-sud. Le vittime, a eccezione di un caso in Piemonte e di quello recente in Calabria, sono state registrate principalmente nel Lazio e in Campania, con sette decessi in ciascuna regione. La malattia prospera soprattutto nelle zone umide, come l’Agro Pontino, un’area bonificata dove il ristagno dell’acqua favorisce lo sviluppo delle larve di zanzara. È per questo motivo che il Comune di Pontinia ha deciso di chiudere le fontane e avvolgere gli alberi del centro con reti per scoraggiare gli uccelli, che sono portatori del virus. Sono in corso anche operazioni di pulizia di canali e corsi d’acqua in collaborazione con il Consorzio di Bonifica, proprio per eliminare i ristagni.

È importante sottolineare le diverse modalità di trasmissione del virus del Nilo occidentale rispetto ad altre malattie simili. Il West Nile viene trasmesso all’uomo solo attraverso le zanzare comuni (Culex pipiens) che hanno punto un uccello infetto. Gli esseri umani sono considerati un “ospite a fondo cieco”, il che significa che una zanzara che punge una persona infetta non diventa a sua volta contagiosa. Questa dinamica è in netto contrasto con quella di un’altra infezione di origine tropicale, la chikungunya. Nel caso della chikungunya, una zanzara tigre che punge una persona malata acquisisce il virus e può trasmetterlo ad altri esseri umani.

punture di zanzara

Nuovi focolai di Chikungunya

Proprio a proposito di chikungunya, la settimana scorsa sono stati registrati due nuovi casi in Veneto, identificati dal Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria a Negrar, vicino a Verona. I due pazienti, una donna di 64 anni e un’altra di 39, non sono collegati tra loro e nessuna delle due ha viaggiato all’estero, il che suggerisce l’emergere di un nuovo focolaio locale. Entrambe le donne hanno manifestato sintomi come febbre e dolori articolari, tipici della malattia. A seguito di questi casi, è scattata immediatamente la disinfestazione nelle aree circostanti le abitazioni delle due pazienti, con l’obiettivo di contenere la diffusione.

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