
Quando la terra si muove, anche solo per pochi istanti, quel piccolo tremore riesce a spezzare la routine di una mattina qualunque. Ti sorprendi a guardarti intorno, cercando conferme che tutto sia a posto, eppure quel lieve sobbalzo lascia una scia di inquietudine, una sensazione difficile da ignorare. È un richiamo alla fragilità di ciò che ci circonda, un promemoria silenzioso che la natura è sempre in agguato, pronta a farsi sentire.
Chi vive vicino al mare, in particolare in una zona come il Canale di Sicilia, conosce bene questo sentimento. Anche quando il sisma è debole, quell’improvviso tremore è capace di risvegliare un misto di curiosità e timore, come se fosse un messaggero di qualcosa di più grande. Ti chiedi se sia davvero solo un episodio isolato o l’eco di un movimento più profondo, e per qualche attimo l’attenzione si concentra tutta su quel sottile movimento sotto i piedi.
Scossa di magnitudo 3.3

Oggi, alle 9:30, il Canale di Sicilia ha vibrato con un terremoto di magnitudo 3.3, a circa 10 chilometri di profondità, al largo delle coste di Agrigento. L’INGV ha subito registrato la scossa, che però non ha causato danni. La zona è nota per la sua attività sismica, un aspetto che rende ancora più delicato ogni progetto infrastrutturale. La scossa infatti avviene a pochi giorni dall’approvazione del progetto per la costruzione del nuovo ponte sullo Stretto di Messina, un’opera strategica ma che dovrà tenere conto della complessità geologica del territorio.
Per chi ha percepito quel leggero scuotimento, la scossa è stata una presenza concreta, quasi palpabile, che ha ricordato la potenza nascosta sotto il mare. Una realtà che, anche quando sembra lontana, si fa sentire e lascia un segno, sottile ma indelebile, nella memoria di chi la vive.