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Putin e Trump, le trattative per la pace sono già iniziate: i piani di Russia e America

Pubblicato: 10/08/2025 08:16

A meno di una settimana dal tanto atteso vertice in Alaska tra il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, evento storico e che potrebbe avere un peso fondamentale, la diplomazia internazionale si muove freneticamente. Le capitali occidentali – da Washington a Bruxelles, passando per Kiev e Londra – stanno lavorando per definire una posizione comune e compatta, mentre da Mosca giungono accuse di tentativi di sabotaggio al dialogo.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito con fermezza che l’Ucraina non accetterà concessioni territoriali in cambio della pace. In un messaggio pubblico, ha inoltre ringraziato Berlino per la fornitura di nuovi sistemi di difesa Patriot, sottolineando la necessità di mantenere alta la capacità difensiva del Paese contro le minacce russe.

Intanto, secondo quanto riportato da NBC News, la Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di invitare Zelensky in Alaska per un potenziale vertice trilaterale. Un alto funzionario americano ha confermato che “tutti sperano vivamente” in questa ipotesi, anche se, per ora, la priorità resta l’organizzazione dell’incontro bilaterale tra Trump e Putin, fortemente voluto dal leader del Cremlino.


L’Europa si compatta su Kiev: sì al dialogo, no alla resa

Nel frattempo, i principali leader europei – tra cui Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Friedrich Merz, Donald Tusk, Ursula von der Leyen e Alexander Stubb – hanno pubblicato una dichiarazione congiunta per fissare i capisaldi della posizione europea. Al centro del documento, la richiesta di garanzie di sicurezza solide e credibili per l’Ucraina, capaci di difendere la sua sovranità e integrità territoriale.

Gli stessi leader hanno accolto con favore l’impegno di Trump per fermare la guerra in Ucraina, sottolineando però che per ottenere una pace giusta e duratura servirà un mix di diplomazia attiva, sostegno a Kiev e pressione su Mosca. L’Europa si dice pronta a supportare questo processo “a livello militare, finanziario e diplomatico”.

Un altro punto chiave ribadito dal documento europeo riguarda il rifiuto di qualsiasi modifica dei confini ucraini imposta con la forza. I leader hanno chiarito che l’attuale linea di contatto dovrà essere il punto di partenza per eventuali negoziati di pace, nel rispetto del diritto internazionale e dei principi dell’ONU.

Nel frattempo, il presidente ucraino ha fatto sapere che sostiene lo sforzo diplomatico dell’amministrazione Trump, ma ha anche lanciato un appello forte: “Ciò di cui abbiamo bisogno ora non è una pausa nelle uccisioni, ma una pace vera e duratura. Non un cessate il fuoco fra mesi, ma subito”.

Con l’avvicinarsi del 15 agosto, giorno del vertice in Alaska, l’attenzione globale resta altissima. Da una parte, la volontà di cogliere un’opportunità di dialogo; dall’altra, il timore che un accordo troppo affrettato possa penalizzare Kiev o rafforzare le posizioni di Mosca. Il possibile coinvolgimento diretto di Zelensky nel summit resta uno degli elementi più attesi e incerti.

In un contesto segnato da anni di conflitto, l’appuntamento tra Trump e Putin potrebbe rappresentare una svolta. Ma per essere davvero storica, la pace dovrà essere costruita su basi solide, con l’Ucraina come protagonista, non come spettatrice.

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Ultimo Aggiornamento: 10/08/2025 11:10

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