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Russia shock contro l’Europa, parole senza precedenti: “Ecco cosa siete”

Pubblicato: 10/08/2025 13:20

Le tensioni tra Russia e Unione Europea si inaspriscono dopo la pubblicazione di una dichiarazione congiunta dei leader europei sul conflitto in Ucraina. Le parole più dure arrivano da Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha definito il documento un “altro volantino nazista“. L’affermazione è stata rilanciata dall’agenzia di stampa Tass.

Nel mirino della diplomatica russa, l’appello a un cessate il fuoco lanciato da alcuni capi di Stato dell’UE e dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. L’iniziativa, promossa dall’ufficio di Volodymyr Zelensky, chiede uno stop ai combattimenti e un rilancio del negoziato con Mosca.

Secondo Zakharova, si tratta di una proposta “ipocrita” e unilaterale. “Non si parla di fermare la fornitura di armi ai terroristi di Kiev”, ha scritto su Telegram, accusando l’Occidente di voler imporre una pace solo a danno della Russia. “Un’altra propaganda tossica”, ha aggiunto.

L’attacco di Zakharova si inserisce in una strategia comunicativa ben nota del Cremlino, che tenta sistematicamente di delegittimare ogni iniziativa internazionale a sostegno dell’Ucraina, ricorrendo a riferimenti storici e accuse di stampo ideologico.

A rincarare la dose è stato Dmitry Medvedev, ex presidente russo e attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza, che ha definito i leader europei “euroimbecilli” e ha accusato il governo di Kiev di reclutare “i più vili rifiuti dell’umanità” per combattere al fronte.

Medvedev ha anche criticato duramente il ruolo dell’Unione Europea, accusandola di ostacolare i tentativi degli Stati Uniti di risolvere il conflitto. Un riferimento ambiguo, che sembra riflettere le divergenze geopolitiche interne all’Occidente sulla gestione della guerra.

I riferimenti a Stepan Bandera e alle presunte colpe storiche dell’Ucraina rientrano nella narrazione ideologica con cui la leadership russa alimenta il consenso interno e delegittima l’avversario. Un lessico volutamente incendiario, in aperto contrasto con ogni sforzo di mediazione diplomatica.

Intanto, la distanza tra le parti resta abissale. Le iniziative diplomatiche si scontrano con una realtà di scontro sempre più profondo, mentre la guerra in Ucraina continua a mietere vittime e a destabilizzare gli equilibri europei.

Finché il dibattito sarà dominato da retorica aggressiva e insulti, un vero dialogo internazionale resterà lontano. E con esso, la possibilità di una pace duratura sul continente europeo.

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