
Un assalto armato ha insanguinato l’alba di Santa Lucía, cittadina di 38mila abitanti nella provincia di Guayas, nel sud-ovest dell’Ecuador. Un commando ha aperto il fuoco davanti alla discoteca Napoles, uccidendo otto persone e gettando nel panico il centro abitato. L’attacco è avvenuto mentre il presidente Daniel Noboa ha da pochi giorni rinnovato lo stato di emergenza per arginare la crescente violenza delle bande criminali.
L’agguato e la fuga dei sicari
Secondo la ricostruzione della polizia, un gruppo di sicari è arrivato sul posto a bordo di due furgoni e ha sparato all’impazzata contro chi si trovava all’esterno del locale, dove diversi avventori stavano bevendo alcolici in strada. Sul terreno sono stati recuperati circa 80 bossoli di proiettili calibro nove millimetri, compatibili con armi automatiche. I killer si sono poi dileguati imboccando “una strada sconosciuta”, ha dichiarato il colonnello Javier Chango.
Tra le vittime il fratello del sindaco
Fra i morti figura Jorge Urquizo, fratello del sindaco di Santa Lucía, Ubaldo Urquizo, che è anche proprietario della discoteca. La notizia è stata diffusa dal sito di informazione ecuadoriano Primicias. L’episodio si inserisce in un’escalation di violenze che da mesi insanguina il Paese, trasformando le province costiere in epicentro degli scontri tra gruppi criminali.