
Dodici decessi sospetti tra neonati in pochi giorni hanno scosso profondamente la comunità e acceso l’allarme tra istituzioni sanitarie e opinione pubblica. Il Ministero della Salute ha confermato l’avvio immediato di un’indagine, mentre cresce il dolore e la rabbia per una tragedia che riporta al centro il tema della sicurezza negli ospedali e della gestione delle strutture pubbliche, in particolare nei reparti più delicati.
>> “Tre interventi per il tumore, non ho mai detto tutto”. Il dramma della conduttrice tv, come sta ora
Le cause sotto la lente: tra infezioni e condizioni critiche
Le autorità sanitarie hanno precisato che molti dei neonati deceduti erano già in condizioni cliniche gravissime alla nascita, spesso per via di parti prematuri. Tuttavia, preoccupano due casi in particolare, in cui è stato identificato il batterio Klebsiella pneumoniae: un microrganismo resistente a numerosi antibiotici e pericoloso soprattutto per i pazienti più fragili. La presenza del batterio ha portato gli investigatori a ipotizzare un possibile contagio dovuto a materiali sanitari non correttamente smaltiti.

Ipotesi e sospetti: carenze e protocolli violati?
Secondo alcune fonti interne, riportate dai media, la carenza di forniture mediche avrebbe portato alcuni operatori a riutilizzare cannule nasali per l’ossigeno già usate su altri pazienti. Una pratica, se confermata, che violerebbe ogni norma di sicurezza e potrebbe aver contribuito alla diffusione dell’infezione. A complicare la situazione, la Klebsiella pneumoniae è riconosciuta a livello internazionale come patogeno emergente, dotato di un’elevata resistenza ai farmaci che rende spesso inefficaci le terapie tradizionali.

L’intervento delle autorità e il sostegno alle famiglie
La tragedia si è verificata nell’Ospedale Universitario di Guayaquil, uno dei principali centri sanitari pubblici. Il ministro della Salute, Jimmy Martin, ha richiesto le dimissioni del direttore e disposto l’invio di un team di specialisti per un’indagine approfondita. «La vita dei nostri bambini è al di sopra di tutto e di tutti (…) Voglio solidarizzare con le famiglie e impegnarmi affinché questo, se prevenibile, non torni a succedere», ha dichiarato Martin, sottolineando l’importanza del sostegno psicologico alle famiglie colpite.

Reazioni e misure straordinarie per la sicurezza
Il sindaco di Guayaquil, Aquiles Álvarez, ha definito il sistema sanitario pubblico «distrutto» e si è offerto di acquistare personalmente i materiali mancanti. L’ospedale, invece, ha respinto le accuse di contaminazione, assicurando il rispetto dei protocolli di sicurezza. Intanto, sono partite misure straordinarie: trasferimento dei piccoli ricoverati, disinfezione completa delle terapie intensive, analisi di campioni biologici e rafforzamento delle procedure di biosicurezza, per impedire nuovi drammi.
La sicurezza dei neonati è una priorità
Questa dolorosa vicenda riporta l’attenzione sulla necessità di investire nella sicurezza ospedaliera e di garantire standard elevati nei reparti più delicati. Le indagini sono ancora in corso, ma resta alta la preoccupazione per la salute dei più piccoli e per l’impatto emotivo sulle famiglie e sulla comunità. È fondamentale che episodi simili non si ripetano e che il sistema sanitario sappia offrire risposte efficaci, tutelando la vita e il benessere di tutti.