
Le grandi feste estive sono momenti attesi da molti, occasioni per ritrovarsi con amici, condividere buon cibo e trascorrere ore di allegria sotto le stelle. L’atmosfera è di solito leggera, fatta di musica, risate e brindisi, con l’idea che tutto ciò resti un piacevole ricordo. Ma a volte, un imprevisto può trasformare una serata gioiosa in un episodio inatteso e decisamente meno gradito.
Quando centinaia di persone si riuniscono attorno allo stesso tavolo, il cibo diventa protagonista. Un menu curato, servito a tutti, è sinonimo di qualità e organizzazione. Tuttavia, se anche solo una minima parte della filiera gastronomica presenta un problema, le conseguenze possono riguardare decine di ospiti. E quando questo accade, il passaggio dalla festa alla preoccupazione è sorprendentemente rapido.

Una situazione simile si è verificata alla tradizionale festa estiva di Villa Piccinetti, a Fano, in provincia di Pesaro e Urbino, dove su circa 800 invitati ben 100 persone hanno lamentato mal di pancia, vomito e diarrea nelle ore successive. Tra i presenti figuravano anche i candidati alle prossime elezioni regionali Matteo Ricci e Marta Ruggeri, entrambi tornati a casa senza alcun problema.
Il menu e i primi sintomi

L’evento, svoltosi sabato sera, ha visto servire a tutti un antipasto di carne salada con verdure, un primo di involtino di pasta con rape e un secondo di arista di maiale con patate. I primi sintomi sarebbero comparsi già dal mattino successivo, costringendo alcune persone a rinunciare a viaggi e impegni programmati. Molti hanno acquistato medicinali in farmacia, ma nessuno sarebbe ricorso a cure ospedaliere.
La titolare del ristorante, Antonella Piccinetti, ha espresso dispiacere per l’accaduto, precisando che anche 36 camerieri, cuochi e i suoi familiari hanno consumato le stesse pietanze senza accusare alcun malessere. «Siamo molto dispiaciuti e faremo di tutto affinché non si ripeta più», ha dichiarato.
Richieste di rimborso e polemiche sui social
L’episodio ha acceso un acceso dibattito online, con segnalazioni, proteste e commenti ironici per una serata che, da momento di festa, si è trasformata in un incubo gastrointestinale. Alcuni partecipanti hanno già avanzato richieste di rimborso dei 40 euro pagati per l’ingresso.
Rimane irrisolto il giallo sulle cause: se il menu era identico per tutti, perché soltanto 100 persone si sono ammalate? Gli accertamenti proseguiranno nei prossimi giorni, nella speranza di chiarire un episodio che ha macchiato una delle feste più attese dell’estate fanese.