
Tragedia nella notte tra il 10 e l’11 agosto a Cuneo, dove una donna di circa 40 anni ha lanciato il suo cane dal balcone, uccidendolo sul colpo. La scena, scioccante, è stata segnalata da un vicino di casa che ha immediatamente allertato il 112.
Secondo la testimonianza raccolta dagli agenti, la donna è rientrata in casa verso l’una di notte in evidente stato di ebbrezza. Non trovando le chiavi, ha sfondato la porta di ingresso a spallate per riuscire ad accedere all’appartamento.
Spaventato dai rumori improvvisi, il cane – un animale di media taglia – ha iniziato ad abbaiare insistentemente. Nel tentativo di farlo tacere e di non svegliare il vicinato, la donna lo ha afferrato e lo ha gettato dal secondo piano, uccidendolo.
Un testimone ha riferito di aver visto «una mano che sporgeva dal balcone» e di aver assistito in diretta alla terribile scena. Quando i soccorsi sono arrivati, la porta dell’abitazione era distrutta e la donna era priva di sensi sul pavimento, mentre un uomo tentava di rianimarla.

Ripresasi brevemente, la donna avrebbe confessato agli agenti: «Non trovavo le chiavi e ho buttato giù la porta. Il cane abbaiava forte e in uno scatto d’ira l’ho lanciato giù». Una dichiarazione che ha confermato la dinamica dei fatti già ipotizzata dai carabinieri.
La vicenda ha suscitato sdegno a livello nazionale, portando l’intervento dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA) e autrice della Legge Brambilla, entrata in vigore il 1° luglio 2025.
«Interverremo in tutte le sedi possibili, anche costituendoci parte civile, per garantire che atti di tale violenza siano puniti come meritano», ha dichiarato Brambilla, ringraziando le forze dell’ordine per il rapido intervento.
In base all’articolo 544-bis del Codice Penale, la donna sarà denunciata per uccisione di animale, un reato che prevede fino a quattro anni di reclusione e 60.000 euro di multa secondo quanto previsto dalla Legge Brambilla.
Oltre all’uccisione, la donna dovrà rispondere anche di maltrattamento di animali, altro reato penale che comporta una pena compresa tra 6 mesi e 3 anni di carcere e una sanzione da 5.000 a 30.000 euro. Le indagini sono ancora in corso.