
Il tonno in scatola è un’ottima soluzione per chi cerca un pasto veloce e versatile. Dalle insalate di riso ai sughi per la pasta, questo alimento è una presenza fissa nelle dispense degli italiani, in particolare tra gli studenti universitari fuori sede.
Per aiutare i consumatori a orientarsi tra le decine di marche disponibili, l’associazione Altroconsumo ha condotto un’approfondita indagine su 30 diversi prodotti, sia in latta che in vetro, valutandone qualità, sicurezza, trasparenza e prezzo.
Criteri di valutazione e prove di laboratorio
L’associazione ha sottoposto i vari marchi di tonno in scatola a una serie di test rigorosi per garantirne la qualità e la sicurezza. I tecnici di laboratorio hanno analizzato la freschezza della materia prima, misurando parametri come la presenza di istamina, l’azoto basico volatile totale (ABVT) e i perossidi. Questi indicatori sono fondamentali per capire se il tonno è stato conservato correttamente e se ha subito processi di irrancidimento.
Un altro aspetto cruciale è stato il controllo della sicurezza. Sono stati verificati i livelli di metalli pesanti come il mercurio, il cadmio e lo stagno, che possono essere pericolosi per la salute se presenti in quantità elevate. Oltre a ciò, sono state esaminate eventuali imperfezioni del prodotto, come la presenza di lische, pelle, ossidazioni o briciole.
Analisi nutrizionale e trasparenza delle etichette
Altroconsumo ha anche confrontato il peso dichiarato sulle confezioni con quello reale, sia per il peso netto che per il peso sgocciolato, per accertarsi che i consumatori ricevessero la quantità di prodotto per cui pagavano. Dal punto di vista nutrizionale, sono stati misurati il contenuto di sale e la percentuale di acqua, fattori che influenzano sia il sapore che le proprietà nutrizionali del tonno.
Per smascherare possibili frodi e verificare la trasparenza delle etichette, l’indagine ha analizzato il DNA del pesce per confermarne la specie e ha controllato il tipo di olio utilizzato, confrontandolo con quanto riportato sulla confezione. Questi test garantiscono che il consumatore stia acquistando esattamente il prodotto descritto sull’etichetta.

La classifica dei migliori tonni
Al termine di tutti i test, Altroconsumo ha stilato una classifica basata sul punteggio di qualità ottenuto. Il migliore del test è risultato essere il Rio Mare pescato a canna, in scatolette, che ha totalizzato un punteggio di 74/100, sebbene con un prezzo medio più elevato (6,13 euro). Subito dopo, con 73/100, si posizionano i tranci di tonno Angelo Parodi (prezzo medio 5,27 euro).
Al terzo posto, a pari merito con un punteggio di 72/100, si trovano il tonno trancio intero As Do Mar (4,93 euro) e i filetti Coop Fiorfiore Yellowfin in vetro (5,41 euro). Appena un gradino sotto, con 71/100, c’è il Callipo in lattina (4,05 euro).
Con un punteggio di 70/100, la classifica vede ben quattro prodotti di alta qualità: il Rio Mare filodolio (5,91 euro), il Carrefour classic tonno pinne gialle (3,02 euro), il Callipo filetti di tonno in vetro (7,43 euro) e il Consorcio in lattina (3,64 euro).
La migliore scelta per quanto riguarda il rapporto qualità-prezzo è stata una sorpresa: i filetti Ondina dei supermercati Eurospin. Classificati con una “qualità buona” e un punteggio di 69/100, questi filetti in vetro si sono distinti per il loro prezzo competitivo di 4,81 euro a confezione.
Non tutti i marchi, però, hanno superato il test con successo. Due prodotti si sono guadagnati la “maglia nera” con un punteggio di 55/100 e una qualità giudicata “media”: il tonno all’olio d’oliva Nixe (3,15 euro) e il Mareblu meno olio (4,53 euro), entrambi in lattina. Anche il Nostromo basso in sale ha deluso, classificandosi terzultimo con un punteggio di 59/100 e un prezzo medio di 3,92 euro. Questi risultati dimostrano come anche marchi noti possano a volte non soddisfare appieno i criteri di qualità dell’associazione.