
Sono arrivati i risultati degli esami autoptici sul corpo di Anastasia Trofimova, la donna trovata senza vita a Villa Pamphili insieme alla figlia Andromeda. Le analisi eseguite dal medico legale hanno confermato che anche lei è stata uccisa per strangolamento, come già accertato per la bambina. Un dato che potrebbe aggravare la posizione di Francis Kaufman, compagno della donna e padre della piccola, accusato del duplice omicidio.
Le due vittime erano state rinvenute lo scorso 7 giugno all’interno del parco, abbandonate tra i sentieri non lontano dall’ingresso di via Leone XIII. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Kaufman — inizialmente identificato come Rexal Ford — avrebbe ucciso entrambe e poi occultato i corpi. L’uomo, cittadino statunitense, è stato rintracciato a Skiathos, in Grecia, arrestato in seguito a un mandato di cattura internazionale ed estradato in Italia.
Omicidio Villa Pamphili: pianificato e due destini spezzati

Gli inquirenti avevano subito notato sul corpo della piccola segni evidenti di percosse e strangolamento. Diversa la situazione per Anastasia Trofimova: la sua salma, in uno stato di decomposizione più avanzato, aveva reso necessari accertamenti più approfonditi. Le analisi hanno stabilito che la donna è morta circa una settimana prima della figlia, probabilmente lasciata senza vita sotto il sole, avvolta in una busta di plastica durante i primi caldi di giugno.
Le indagini hanno anche ricostruito che, da quando era arrivata in Italia, Anastasia viveva in una condizione di estrema fragilità. Senza documenti a causa della perdita dello zaino in mare, sembrava condurre un’esistenza quasi invisibile, lontana dai registri ufficiali e priva di qualsiasi rete di protezione.