
Il pomeriggio sembrava scorrere senza scosse: mare calmo, ombrelloni allineati, chi rientrava dall’ultima nuotata con la sabbia che scricchiola sotto i piedi. Poi, all’improvviso, un grido. Un ragazzo si accascia a riva stringendosi il volto, la gente che si apre in cerchio, qualcuno chiama i soccorsi mentre le onde cancellano in fretta le impronte.
Attimi di paura in una spiaggia di Muravera (Città metropolitana di Cagliari). Un 15enne spagnolo, in vacanza in Sardegna, è stato punto da una tracina (pesce ragno) nel pomeriggio di martedì 12 agosto, sul litorale di Cala Sa Figu. Il giovane è stato raggiunto da un infermiere dell’ambulanza partita da Villasimius: stabilizzato sul posto, è stato poi trasferito con elisoccorso al pronto soccorso dell’ospedale di Muravera. Secondo le prime informazioni, accusava dolore intenso e un marcato edema al viso compatibile con l’effetto del veleno. È ricoverato per gli accertamenti del caso.
Cos’è il pesce ragno (tracina)
Il pesce ragno è il nome comune delle tracine (genere Trachinus), piccoli pesci bentonici diffusi nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale. Amano fondali sabbiosi o misti, spesso a pochi metri dalla riva: si interrano lasciando scoperti solo occhi e bocca in attesa di prede. Le specie più comuni lungo le nostre coste sono la tracina vipera (T. vipera), più piccola e tipica dei bassi fondali, e la tracina drago (T. draco), di dimensioni maggiori.
La loro particolarità sta nelle spine velenifere sul dorsale e sull’opercolo branchiale, collegate a ghiandole che rilasciano un veleno termolabile (sensibile al calore). Il contatto accidentale — per esempio calpestandole o urtandole durante il bagno — può provocare dolore acuto, gonfiore e arrossamento localizzato; in alcuni casi compaiono sintomi generali (nausea, malessere). Proprio perché il veleno è inattivabile col calore, il primo intervento più efficace consiste, su indicazione sanitaria, nell’immersione in acqua molto calda (non ustionante) della parte colpita, in attesa della valutazione medica.