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“Bellissimo angelo, riposa”. Carlo morto in mare a 6 anni, quel gesto straziante dopo la tragedia

Pubblicato: 12/08/2025 14:20

«Ciao Carlo, bellissimo angelo, riposa in pace». Una semplice maglietta con un disegno a tema vacanze si è trasformata nel simbolo di un dolore collettivo. Un libro improvvisato di ricordi e addii, nato sulla sabbia di Cavallino-Treporti dopo la tragedia che ha sconvolto tutti: la morte del piccolo Carlo Panizzo, il bambino di 6 anni scomparso in mare e ritrovato senza vita nella notte tra l’11 e il 12 agosto.

Sul tessuto di quella maglietta si leggono messaggi scritti da mani diverse, alcuni da chi aveva conosciuto Carlo, altri da perfetti sconosciuti. Tutti, però, uniti in un solo abbraccio verso quel bambino e la sua famiglia. «Cara mamma, ti abbracciamo. Nella preghiera siamo con te in questo momento difficile per te e per la vostra famiglia», scrive qualcuno, rivolgendosi alla donna che ha perso il figlio in una giornata che doveva essere di spensieratezza e che si è trasformata in un incubo.

Il pontile vicino al quale Carlo stava giocando si è trasformato in un altare laico. Fiori, candele, biglietti, disegni e un foglio che invita la comunità a partecipare a una messa di preghiera. I turisti e i residenti passano in silenzio, qualcuno si ferma, altri piangono. «Carlo, perché sappiamo che una nuova vita qui è partita e mai più si fermerà. Signore resta qui con noi, il sole scende già, se tu sei tra noi, la notte non verrà», si legge in uno dei fogli lasciati lì.

Il dolore ha attraversato l’intera località balneare, tanto che il Comune di Cavallino-Treporti ha deciso di cancellare tutti gli eventi pubblici previsti nei prossimi giorni. Una scelta di rispetto e di lutto, perché – come spiegano le autorità locali – «una tragedia come questa scuote l’intera comunità».

Il grido della madre ha dato il via alle ricerche. Intorno alle 15.45 di domenica 11 agosto, la donna ha urlato tra gli ombrelloni: «Mio figlio è scomparso, non lo vedo più, aiutatemi». In pochi istanti, tutta la spiaggia si è mobilitata. Bagnanti, bagnini e soccorritori hanno unito le forze nella speranza di ritrovare vivo il piccolo Carlo.

Secondo le prime ricostruzioni, la madre si sarebbe voltata per pochi secondi, forse per controllare qualcosa sotto l’ombrellone. Quegli attimi sarebbero bastati al bambino per allontanarsi e scomparire tra la folla e le onde. I bagnini delle torrette 23 e 24 hanno subito attivato i protocolli di emergenza, mentre la Guardia costiera ha iniziato le ricerche via terra e via mare.

La macchina dei soccorsi si è mossa in modo immediato e massiccio. Vigili del fuoco, carabinieri, polizia locale, polizia di Stato: tutti impegnati senza sosta, anche con l’uso di moto d’acqua, gommoni e sommozzatori. Il coordinamento è stato affidato alla Prefettura, che ha mantenuto attive le operazioni per tutta la notte.

Alle 16.30 sono iniziate le ricerche nelle acque davanti al Camping Village Vela Blu, ma solo intorno alle 2.45 è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere. Il corpo di Carlo è stato ritrovato in acqua, senza vita. Il dolore ha travolto la spiaggia, i soccorritori, la madre e tutti coloro che fino all’ultimo avevano sperato in un miracolo.

Oggi, Carlo è diventato il figlio di tutti. Le sue ultime ore sono impresse nella memoria della comunità, che si stringe attorno alla famiglia con il silenzio, la preghiera e il rispetto. E quella maglietta, lasciata tra la sabbia e il legno del pontile, ora è un simbolo di amore, dolore e memoria.

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Ultimo Aggiornamento: 12/08/2025 15:05

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